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Latina. Populismo cattolico, sopravvissuti a stento. Arturo Diaconale: «In piazza non c'è solo il culto di Dio, ma anche quello di Lady D»
È stato scritto che una folla biblica ha invaso Roma per rivolgere l’ultimo saluto a
Giovanni Paolo II e per partecipare ai suoi funerali. Ma non è vero.
Scrive Arturo Diaconale nell'editoriale de L'Opinione:
«Il fenomeno oltre-biblico non è solo religioso ma è anche smaccatamente mediatico. Non
c’è solo il popolo di Dio a celebrare il Pontefice. C’è anche il popolo di "Lady D", quello
che nell’era della comunicazione e dell’immagine si mobilità quando c’è da manifestare
curiosità ed attenzione per la scomparsa di una qualunque celebrità internazionale.
Intendiamoci, questo popolo areligioso non è portatore di alcuna nefandezza. La sua curiosità
è stata resa parossistica e morbosa dal sistema mediatico planetario. E non ha colpa alcuna
se quando passa di fronte alla salma del Papa preferisce scattare una fotografia con il
cellulare piuttosto che farsi il segno della croce. Tanto più che la spettacolarizzazione
dell’evento è stata favorita con particolare attenzione da sapienti registi in abito talare.
Con la televisione che per la prima volta entra nelle stanze segrete del Papa morto.
Ed, in generale, con il minuzioso e geniale adeguamento della vecchi riti di tradizione
medioevale alle regole della società post-moderna dell’immagine. Nessuna critica,
ovviamente, va avanzata alla scelta di celebrare mediaticamente la scomparsa del primo
Pontefice mediatico della storia della chiesa. Ma attenzione a non confondere il popolo di
Dio con quello di "Lady D". Sono e rimangono due fenomeni diversi. Con la particolarità
che se il popolo di "Lady D" si confonde con quello di Dio continua ad essere portatore
del nulla. Se invece è il popolo di Dio a confondersi con quello di "Lady D" rischia di
contaminare la propria fede con la morbosità indotta dai media.
Elisabetta Rizzo
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