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Latina. Referendum, un invito al voto. Mario Leone: «Libertà vuol dire non solo libertà di pensiero ma anche libertà di ricerca scientifica»

Recarsi alle urne! Stavolta non per votare questo o quel partito o candidato, ma per un referendum. I quesiti che il 12 giugno saranno oggetto delle attenzioni degli italiani si riferiscono alla legge n.40 del 2004 e, in particolare, 4 quesiti. Il primo vuole cancellare l’art.1 della legge che riconosce al concepito gli stessi diritti di una persona già nata; il secondo sulla fecondazione eterologa che si vuole eliminare in quanto proibisce l’utilizzo di ovuli o spermatozoi di donatori estranei alla coppia; il terzo vuole abrogare gli articoli che si riferiscono alla limitazione della libertà di ricerca sugli embrioni per la ricerca di terapie contro gravi malattie; l’ultimo vuole cancellare l’obbligo di creare in provetta non più di tre embrioni e di impiantarli tutti nell’utero della donna, con la reintroduzione della diagnosi pre impianto. La Chiesa sembra aver dichiarato guerra ai referendum addirittura "suggerendo", attraverso il cardinale Ruini, l’idea di Carlo Casini di boicottare le urne. Quindi i cattolici dovrebbero astenersi dal recarsi a votare. Questo perché, come dice Palmaro, professore di bioetica e coordinatore del comitato Verità e Vita, "bisogna dire che la legge n.40 è ingiusta, non perché vieta troppo, ma perchè non vieta abbastanza". Chi si è riuinito intorno a Casini e a Ruini pensa di poter ottenere quella vittoria che il Vaticano e tutta la ideologia cattolico fondamentalista ha visto fallire con i famosi referendum sull’aborto e sul divorzio. Qualche fondamentalista afferma che si tratta non di una guerra di religione ma di una guerra di civiltà! Ma mi sento di condividere le parole di Massimo Cacciari, del filosofo Cacciari, grande conoscitore di Gesù: la Chiesa nei secoli ha avuto posizioni diverse. Dai grandi teologi (Alberto Magno, San Tommaso) l’insegnamento che ci viene è che l’anima è infusa da Dio solo a partire da un certo momento, quando il feto, quindi, è già formato. Allora sta di fatto che la Chiesa si preoccupa dell’anima nata non del corpo. E la nascita dell’anima nell’embrione è una scelta, come dice Cacciari, "di questa Chiesa"! «Non fa parte di una tradizione teologica consolidata e non la si ritrova nelle parole di Gesù». Le tv del monovideogiornale berlusconiano sembrano snobbare l’informazione dovuta per questi referendum. Nel mese di gennaio sui Rai3 in un "contenitore" mattutino c’è stata una intervista alla moglie di Luca Coscioni, presidente dei Radicali italiani, che è affetto da una patologia distrofica che lo ha ridotto ad un semi vegetale. Maria Teresa ha esordito spiegando con effetto immediato le ragioni dell’importanza, nella specie, del terzo referendum prima enunciato, ovvero quello che si riferisce alla ricerca limitata sugli embrioni per la ricerca su patologie come l’alzahimer o la distrofia muscolare. Con molto tatto e sensibilità estrema ha posto l’attenzione proprio sulla necessità che quei 10 milioni di italiani affetti in modo più o meno grave da malattie limitative possano avere una speranza di guarigione. Oggi l’Italia è un Paese laico. La libertà non è soltanto nella parola, negli scritti, nel pensiero, che deve essere libero per migliorare la vita, ma anche e soprattutto nella ricerca scientifica. Riprenderci con la scienza, come ha detto Sgarbi, ciò che la natura ci ha tolto, altrimenti la ricerca non avrebbe senso se non servisse per migliorare la vita. Se domani gli italiani si recheranno alle urne per manifestare la propria libertà, sarà il giorno, un altro ancora, di speranza per la vita.

Mario Leone


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