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Latina. Quelli a cui rodeva il culo. Elisabetta Rizzo risponde a Pennacchi. E alla Corsetti. E a Libralato. E a Parisella. Insomma, a tutti
Il risultato delle consultazioni elettorali dello scorso 4 aprile ha decretato la vittoria di
Piero Marrazzo alla presidenza della Regione Lazio. Una vittoria che ha visto la
contrapposizione della nostra Provincia. Gli elettori pontini infatti hanno confermato
l'orientamento politico di sempre. Dopo questa sorta di relazione schematica e di nessun
contenuto, devo dire che la politica, se trattata con termini che alcuni definiscono di
estrema volgarità, stimola le menti. Il riferimento è al pezzo sugli spot elettorali che,
se da un lato ha acceso una sorta di dialettica ad elastico, dall'altro mi ha portato ad
essere considerata una persona scurrile, che si è bruciata la rispettabilità per l'uso di
alcune parole che definirei colorite. Che dire, in questo mondo è importante non avere
l'aria di ciò che si è.
Al di là di questa sterile polemica, vorrei rispondere agli appunti fattimi con cognizione
da alcuni lettori e collaboratori di ParvapoliS. Non posso non iniziare da Antonio Pennacchi,
il quale mi taccia di qualunquismo e di essere asociale. Convengo che non andare al voto
sia un errore, perché in questo modo mi dipingerei come burattino, non come burattinaio
(sono andata a votare). Lei ha ragione anche sul fatto che la politica è quello che è,
e con il nostro consenso. Ma non crede che un'idea morta produca più fanatismo di una viva?
Quante idee vive legge sulle facce dei nostri politici? Comunque le confesso che, se Guercio
si fosse candidato, lo avrei votato ad occhi chiusi, appunto. Chissà dove sarebbe arrivato.
E dove sarebbe arrivata la Corsetti con i suoi Doolin Street. Anche Maria è intervenuta
sull'articolo "Quelli a cui rode..." Devo dire che arginare quella cascata di parole non è
facile. Solo una cosa. Ma dove cavolo hai letto la critica alle radio, alle tv, agli elettori.
Io ho semplicemente sputato sulle facce ebeti di alcuni politici, che vogliono inebetire noi,
non rendendosi conto di essere ridicoli.
Altro giro altra corsa. Tocca a lei Dottor Libralato. Il suo pezzo mi sembra abbia una
contraddizione latente. Dice "questo fa parte della vita sociale ed amministrativa", cosa
che interpreto come rassegnazione, poi però afferma "osservare senza combattere è una
sconfitta". Io non sono un'analista politico, ma, come amministrata, posso permettermi di
sentirmi considerata un'idiota. Nel mio articolo non sono entrata nel dettaglio delle cose
fatte e non fatte. Volevo solo rimarcare come, negli spot elettorali, sembra tutto bello, alla
"volemose bene". Tutti con l'aureola sulla testa, ma forse dietro c'è il forcone. È
la mancanza di onestà che mi indigna, e la poca considerazione delle intelligenze. Dottor
Libralato io cerco di Librare in aria, di nutrire la mente per essere pietra cubica,
non grezza (l'allusione muratoria è un omaggio alla Massoneria di Mauro Cascio).
Mi permetto di inserire Socrate in questo articolo: "Perché ti meravigli tanto se viaggiando
ti sei annoiato? Portandoti dietro te stesso hai finito col viaggiare proprio con
quell'individuo dal quale volevi fuggire". Crede che come spot del mio partito possa
andare bene? Possa colpire i veri politici? Lei ha ragione sulle cose scritte, e le dico
che la mia battaglia sarà l'onestà della critica.
Una risposta la devo anche al mitico Parisella. Caro Ferdi, inizierei con il ringraziarti
per i complimenti scritti nell'ultima frase, quando mi inviti ad andare a votare.
La prossima volta puoi anche esagerare, sai, la vanità è un difetto di noi comuni mortali,
esseri corruttibili e fallibili.
Veniamo ora al nostro scontro dialettico. Convengo con te che non bisogna fare di tutt'erba
un Fascio ( termine Fascio scritto con la maiuscola per ingraziarti un po', e non subire
le tue ire), ma io non riesco a vedere i risultati che hai citato. Probabilmente Roma
ha ottenuto una grande spinta, ma la nostra Provincia annaspa. Mi sembra che vengano
fatti semplicemente interventi tampone, di breve periodo, irrilevanti per il rilancio
del nostro territorio, sia economico, sia culturale. Non voglio però che si pensi ad un
attacco alla destra di governo. A me non importa che sia l'una o l'altra "fazione" ad
amministrarci. Come sai, e come tutti sanno, io sono radicale. Credo anche di essere
una delle poche persone ad avere la maglietta "Emma Bonino For President", e ad avere
appeso in cameretta un messaggio scrittomi da Pannella quando sono andata a Bruxelles,
invadendo casa sua. Mi posso quindi permettere di criticare entrambi i poli, o osannarli.
Mi parli di opere pubbliche, di lavori colossali al mare, così come Vincenzo D'Onofrio
parla di facilità di accesso ai contributi. Credo di dover cambiare i miei progetti,
forse gli unici non finanziabili, e credo di dover cambiare oculista. Da una settimana
mi ha misurato le diottrie e mi ha prescritto nuove lenti ( purtroppo sono una talpa),
ma credo che abbia sbagliato perché non vedo nulla di ciò che dici. Ti propongo di
fare un giro insieme per la Provincia pontina assieme a Pennacchi e alla Corsetti,
magari sentendo anche l'opinione della gente. Se avrai ragione tu, ti assicuro che
mi prostrerò ai tuoi piedi e reciterò l'atto di dolore. Tu sai che io non sono cattolica:
recitare l'atto di dolore significherà abiurare alla tua solenne persona, e ridicolizzare
me stessa (sarò scomunicata da Mauro Cascio o continuerà a volermi bene?).
Ferdi, anche io ti voglio bene e ti stimo profondamente, getto quindi il guanto in
terra, in attesa che tu raccolga la sfida.
Elisabetta Rizzo
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