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Latina. Cadi, governo infame. Berlusconi: crisi o non crisi? Domenico Cambareri: «Tra idiosincrasie antropiche e politiche e la rivincita...»

Scrive molto bene Giovanni Sartori, quando scrive sulle mosche cieche e la devolution. Scrive meno bene quando dimostra di avere le fisime degli innamorati, come spesso sono o diventano gli studiosi con il fissarsi sui propri modelli, quasi fossero dei toccasana facilmente utilizzabili e realizzabili, come l’auspicare una maggiore disaffezione dell’elettorato - sul modello della scarsa partecipazione in USA - per consentire il conseguimento di una minore frammentazione dei risultati elettorali e quindi il conseguimento effettivo della logica bipolare. Scrive ancora peggio quando parla di Bassanini e della riserva di caccia dei costituzionalisti di serie A. Ho fin troppo stima per il professor Sartori, ma non posso rilevare come titoli e borie accademiche sono disastrosi tanto quanto ciò che egli vuole porre in rilievo con le sue "diagnosi" sugli insetti ubriachi. Per di più, questi costituzionalisti di presunte serie A come politici sul campo hanno dato risultati a dir poco squallidi, se non scandalosi. "Capobastoneclienteleburodirigenti" Bassanini docet. Scrive bene quando richiama gli errori della devoluzione attuati dalla sinistra e quando invita questo governo a lui massimamente inviso a non continuare sulla strada degli errori dei precedenti governi, e quindi a porre rimedio ai disastri della futura conflittualità generalizzata fra Stato e regioni "federali" (altro che garanzia dell’interesse nazionale). Scrive ancora bene quando richiama lo sbarramento alla tedesca, e quando indica l’imbottigliamento, o, con un termine disdicevole ma concreto, a mio parere l’auto incaprettamento operato dagli esponenti degli schieramenti politici opposti, ad iniziare da quello di Forza Italia e da quello di AN. Ma quello che io non faccio altro che sempre constatare è ancora tutt’altro, di come cioè l’insensibilità di tanti studiosi rasenti la dimostrazione di una cronica ottusità nel comprendere o nel porsi davanti agli occhi la totalità dei problemi, compresi quelli mai lucidamente affrontati come il problema relativo alle trasformazioni in negativo di una parte non indifferente di quello che costituisce di diritto se non di fatto il “ceto medio”. Ripetere, dicevano i nostri antenati latini, giova. E’ quello che sto per fare. Pare che non si voglia insozzare i virgulti e le menti delle distillate disamine costituzionaliste, politologiche e di analisi per l’analisi con il marchio dell’infame interesse presuntamene sindacale o corporativo, di corporazioni peraltro ben contigue ma assolutamente sterilizzate nei loro ruoli più fecondi. Ancora una volta, quindi, torno ad insistere sul come una parte importante dei veri problemi che assillano la società italiana non è conosciuta nelle sue dimensioni orami storiche, oltre che in quelle statistiche, sociologiche, economiche. Le capacità mimetiche e distorsive sono immense, allo stesso modo i gradi di refrattarietà, impermeabilizzazione e standardizzazione della comunicazione. Due ulteriori esempi in questo senso. La prima, la baggianata di Berlusconi al suo primo “round” televisivo dei giorni scorsi, dopo un decennio di assenza, quando, accusando la sinistra di controllare scuole superiori, università, magistratura e quant’altro ancora, ottiene come risposta da Fassino e Rutelli una sonora risata in riferimento ai prof. delle superiori. Un’altra baggianata. Ieri l’altro, sulla prima pagina de Il Messaggero, vi erano dati statistici comparativi fra le retribuzioni dei docenti dei vari gradi di scuole italiane e della media dell’UE. Dati dai quali risulta che le retribuzioni italiane sono al di sotto del 10% di quelle della “media” dell’UE. Non dubito della correttezza dei dati, né chiedo al giornalista se essi gli sono stati forniti dal Ministero dell’Istruzione o dalla CGIL o dalla CISl. Quello che risulta chiaro è che questa media, assolutamente inesistente se paragonata all’Europa dei 15, non può che includere quella dei nuovi ingressi dell’Europa orientale, di Cipro e di Malta. In tal modo, si arriva però a un’ alterazione della realtà effettiva, cioè della realtà con cui effettuare un valido e motivato raffronto, quindi innanzitutto con Germania, Francia, Olanda, Regno Unito, Svezia, Spagna, come sempre fatto prima. L’Unione Europea a due velocità esiste davvero, proprio su questo piano, senza bisogno di proclamare quella che potrebbe essere la terza: quella relativa agli Stati che vogliono procedere speditamente all’applicazione delle norme della nuova Convenzione. In tutto questo baillame, le sciocchezze immani di Berlusconi di tirare in ballo alla vigilia del voto regionale il problema del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, non ha fatto altro che incrementare enormemente il potere della deflagrazione delle perdite elettorali del centrodestra. Autolesionismo sciocco, sciatto, imperdonabile che non può essere consentito a un presidente del Consiglio che voleva innovare in tutto e per tutto e cambiare le “realtà” generali e specifiche del Paese rispetto alle scelte operate e alle conduzioni attuate dai governi del centrosinistra. Torniamo ancora a quanto detto da Berlusconi sui prof delle superiori. Egli può essere confortato e sarà stato confortato da uno studio ricco di dati redatto da prof universitari bolognesi esperti in sociologia e statistica, studio da cui è venuto fuori già da molti mesi un quadro sconfortante per la Casa delle Libertà, perché da esso risulta che una percentuale elevata di questi docenti e di quelli delle medie avrebbe votato per la sinistra. Il discorso per una corretta riposta è molto semplice. Nelle superiori e nelle inferiori vi è stata una percentuale minoritaria non comunista o di sinistra estrema combattiva che è sempre stata lasciata a se stessa, completamente abbandonata e annichilita dalle forze moderate e di “destra”, totalmente travolta dai meccanismi burocratici, dai declassamenti retributivi, dallo svuotamento della loro professionalità in classe nelle normali lezioni dell’orario frontale. Questo tipo di scelte, di azioni inconcludenti e vessatorie è stato continuato dal governo di centrodestra, come lo fu nel 1994 con D’Onofrio. Nulla è cambiato, tutto si è aggravato. In una condizione simile, quale motivo per tanti docenti disamorati da tempo della sinistra votare a destra? Per cosa? Per quali idee e per quali uomini, se poi lo stesso Berlusconi si è circondato di certi uomini ed ha ripreso letteralmente le idee della sinistra nel merito delle carriere e delle retribuzioni dei docenti? E tra politici, politologi, economisti, sociologi e storici, chi è in grado di abbozzare delle linee di massima rispondenti alla realtà di questi ultimi decenni senza tenere conto del declassamento dei ceti medi del settore pubblico? Dove e quali gli istogrammi, le medie quinquennali, decennali, ventennali e più a valore monetario costante, e le corrispondenze e le comparazioni che non fornisce l’Istat? Mentre si gioca a ripetere la domanda “questo governo cade o non cade?” e mentre conviene sostituire l’adagio dell’uomo qualunque “piove, governo ladro” con “crolla, governo infame” da parte del ceto medio pubblico e, ormai, in parte anche privato, letteralmente sottoproletarizzato, cosa fa Silvio? Altre delle sue berlusconate da incorreggibile scavezzacollo che supera le maronate dei venditori di cetrioli alla diossina delle vallate alpine: proporre rimpasti con nuovi ministeri, fra cui quello per il Sud! Che filibustiere! Vuole catturare con caramello e zucchero filato strati sensibili dell’UDC e di AN! Bene la riposta del leader dell’UDC e di Francesco Storace, mentre è molto meglio che stia ben zitto Maurizio Gasparri, reo di avere sparato bordate al sughero da tipico tuttologo colabrodo "selfmademan", come nel caso dei contratti sui dipendenti pubblici. Rialzi invece la posta Baccini, il neo-ministro per la Funzione Pubblica dell’UCD, e con lui il sottosegretario Learco Saporito, legato purtroppo al per nulla meritevole Fini. Quanti uomini validi e quante occasioni perdute, Silvio! Hai perso il professor Monti per l’integralista Buttiglione e lo hai regalato a Prodi, hai esautorato il ministro della Cultura e sterilizzato l’azione del ministro della Difesa, ma in compenso ti sei caricato sulle spalle il duo Adornato-Brunetta. Hai vinto sulla Commissione europea con l’appoggio di Francia, Germania e Regno Unito nel far riconoscere il diritto al superamento del fatidico 3% del rapporto deficit-pil per destinare maggiori risorse agli investimenti in settori strategici e nelle infrastrutture, hai migliorati in maniera notevole i rapporti con gli USA, ma non dirigi gli investimenti nel piano di programmazione decennale della Difesa (guarda, con Fassino, Prodi, Amato, Treu, Cassese, Tremonti…Fini…Brunetta cosa si fa in Francia e nel Regno Unito per capire che in realtà siamo più vicini al Terzo Mondo), affermi che ci farai vendere aerei in tutto il mondo e sconosci il minimo del minimo delle esigenze delle industrie della tecnologia avanzata e dello strumento militare. Non sai far pesare adeguatamente sugli alleati migliori, ad iniziare dagli USA, e sull’ONU il ruolo dell’Italia (non con una ma con due portaerei al pari di francesi e inglesi, e magari, per ridurre i costi operativi e la quantità di velivoli, modularne l’impiego con il realizzare l’idea del tutto nuova di imbarcare aliquote di aerei di altri Stati dell’Unione Europea, diventando antesignani di un’effettiva capacità operativa ad alto livello di ciò che sarà fra qualche decennio, speriamo, una struttura militare unica) e hai seguito pedissequamente la linea del centrosinistra per cercare di entrare dal pertugio dello scantinato nel Consiglio di sicurezza da riformare. Sugli statali, hai la possibilità di recuperare alla grande in maniera magistrale e di definitiva scelte equitativa - passeresti alla storia e ti potresti già preparare a farti erigere un arco del trionfo al centro di Arcore e un altro a Legnano e il terzo altrove ma non in Sardegna -, che ti traduco in battute. Allo statale vanno dati almeno cento euro in più degli emolumenti complessivi percepiti dal dipendente regionale del livello immediatamente superiore. Ai prof delle superiori e delle medie, oltre a questo, va "scongelata" la scala delle otto anzianità biennali e vanno inglobate tutte le voci in un unico stipendio base, entro il ripristino del quadro normativo di aggancio all’ordinario universitario. Il preside torna ad insegnare ininterrottamente per almeno sei ore la settimana, le attività scolastiche vengono esemplificate e in gran parte de-burocratizzate. La riforma delle superiori è da bloccare subito per riscriverla in tutto, tornando sotto il controllo del governo centrale (in pari tempo, azzeramento della riforma costituzionale), e invito agli altri Stati e all’Ocse a seguire il modello scolastico italiano che torna ad essere orientato su una preparazione culturale qualitativa. In tutti i ministeri, il manager o il burocrate al vertice cede il posto al professionista del settore (ad esempio: manager ASL potrà essere solo un medico, avvocati e commercialisti potranno essere i suoi direttori e consulenti di fiducia). Blocca l’ulteriore riforma sullo sgravio IRPEF e fai decadere l’IRAP. In piccolo, smetti di far turlupinare e derubare gli automobilisti dalle vessazioni pecuniari in cui la polizia annonaria (che Gasparri, Fini e Storace, con i leghisti, vogliono elevare a polizia regionale) sta furoreggiando per finanziare i propri comuni e dai quindi ai prefetti, con Pisanu, disposizioni del tutto opposte a quelle finora date. Rilancia la preparazione di un piano di costruzione di centrali nucleari per la produzione di elettricità Non perdere il già poco tempo in schermaglie, polemiche, contumelie, accuse di ingratitudine con gli alleati. Allontana i consiglieri che risultano ormai malfidati, malaccorti, incapaci di offrire nuove soluzioni, cerca di attuare in questi pochi mesi finalmente una politica di destra. Lascia stare Fini che è ormai un morto che parla, ma anche non scivolare nell’unto e bisunto ritrito copione del 25 aprile, del sangue lontano e ancora caldo della guerra civile, dei saltimbanchi, delle retoriche umilianti, delle mai maturate prese di coscienza di quelli che fummo solo e soltanto degli sconfitti, doppiamente sconfitti. Ingrata e infame è sempre la libertà elargita dallo straniero, come lo fu la “legalizzazione mafiosa a stelle e strisce”, come lo furono le quinte colonne rosse. Pensa alla giustizia che attendono oggi i cittadini, soprattutto quelli troppe volte dimenticati, discriminati.. Pensa alle plebi meridionali e alle infrastrutture per le grandi autostrade del mare. Pensa a far saltare equilibri ancora forti e interessi ancora garantiti. Dalle industrie farmaceutiche alla pletora dei sindacalisti distaccati. Hai queste carte per vincere, non certo le antenne delle tue televisioni e i fan dei club. Questi suggerimenti non sono espressione di tifo per te, né sono come il tifo e il paratifo: sono ultime occasioni per poter fare quello che avresti dovuto avviare all’inizio dell’attività di governo. Sono ciò che ti tocca fare per non tradire ancora i tanti che ti hanno votato e i diritti di quelli che non ti hanno votato, ma che adesso ben ti potrebbero votare.Ricordati di non essere solo un costruttore di case, un venditore di calzini e di mutande, un investitore nei media, un ex distributore di film porno oggi cartainpecorito bigotto cattolico, un procacciatore d’affari, un editore. Forse anche Panebianco e Sartori, Ronchey e Mieli e il semiologo romanziere, perfino il grecista pugliese arcicomunista potrebbero votarti. E soprattutto i prof rossi delle superiori. Ma senza montarti ancora di più la testa, come fece Mussolini al canto di Curzo Malaparte, "canta il gallo Mussolini monta a cavallo". Come capo treno o capo aeronauta potresti dire sorridente: "Italiani, finalmente si riparte". Altro che scossa economica: agli imprenditori rossi gliela darebbero i prof rossi delle superiori. E dopo, le elezioni tra un anno. Ma dimmi, Silvio: sto parlando anche adesso con un sordo? O ti sei già rinchiuso nella tua villa sarda, che non può essere base del governo in caso di crisi e di particolar i motivi di sicurezza per ché è una proprietà privata e per queste situazioni vi sono solo le sedi istituzionali designate dalle autorità della difesa nazionale preposte. Dai Silvio, questa è la tua ultima, migliore occasione. Fai fuori il bossolo fuso.

Domenico Cambareri


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