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Latina. Doolin Street. Maria Corsetti: «Le commemorazioni rischiano di essere forzate, noiose e ridicole. E abbiamo sfiorato l'integralismo»

Caro Mauro, Doolin Street riprende dopo il silenzio dovuto alla morte di Giovanni Paolo II. Indipendentemente dalle convinzioni religiose di ognuno di noi, credo che la scomparsa di un Papa rappresenti una pagina di storia e di lutto per la nostra civiltà. Trovo che l'ironia sia una virtù dell'uomo, ma che, qualora praticata a tutti i costi, rischi di diventare qualcosa di più simile all'integralismo. Così come la commemorazione che quando viene praticata come un esercizio forzato diventa noiosa e ridicola. Ridicola soprattutto. Intitolare una strada al Santo Padre è un atto di riconoscimento al suo peso storico e sociale. Fare di più è solo un voler legare il proprio nome alla notorietà, alla popolarità ed anche al carisma di Papa Wojtyla, rendendosi per un giorno famosi solo per aver commemorato l'uomo più celebre del Pianeta. Se qualcuno vuole scrivere una poesia o dipingere un quadro in ricordo o in suffragio, lo faccia pure, ma in silenzio come se recitasse una preghiera. Nessuno si sognerebbe di scrivere la propria preghiera su un manifesto 6 per 3 piazzato in mezzo alla strada oppure di organizzare una conferenza stampa per presentarla.

Maria Corsetti


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