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Latina. Ratzinger, delusione di laici e liberali. «Una ControRiforma che, in nome della Vita, tornerà pericolosamente a minacciare vite umane»

«Benedetto XVI riserverà di certo molte sorprese a chi continua a guardare alla realtà della religiosità e della laicità del nostro tempo non come un nuovo unicum che potenzia in modo straordinario entrambe le sue radici, ma con riferimenti tradizionali ai poteri e potenze confessionali tra di loro considerate impermeabili se non contrapposte o nemiche...». Scrive Marco Pannella: «Non mi sembra potersi affatto escludere che egli possa realizzare al più presto anche "riforme" sconvolgenti il gioco ormai tradizionale delle diverse Parti Cattoliche. È dannoso e ingiusto non riconoscerne l'indubbio peculiare suo valore e la forza grande della sua personalità. Fra gli instrumenta regni del millenario potere vaticano vi sono anche singolari e pericolose scelte Controriformistiche proposte ed imposte come prescrizioni e scelte di stampo "profetico" e di valore indiscutibile "assoluto". Papa Ratzinger potrebbe benissimo concedere ammissioni governate di donne al ministero sacerdotale; rilanciare fortemente il "dialogo interreligioso" con l'obiettivo e forse la capacità di aggregare o assorbire o unificare gli integralismi anti- "relativisti" e anti laico-liberali che stanno dando un po' ovunque nel mondo feroci e disperati colpi di coda; irrobustire, anche filosoficamente, la funzione magistrale, discente della Chiesa, attribuendole funzioni di necessario governo mondano-ecclesiastico delle principali attribuzioni dello Stato di diritto laico e democratico ... Infine, perché escludere che dal progetto da lungo elaborato, che oggi ha mostrato una perfezione quasi militare, e non siano prossimi, l'evocazione o il preannuncio di un Concilio Vaticano III? Detto queste righe avendo appreso all'arrivo dell'aereo a Bruxelles alle 20.20 la notizia dell'avvenuta elezione di Benedetto XVI. Ma, ieri il Papa, il vaticano hanno con la forza e la forma di un vero e proprio "Manifesto" annunciato quali siano i nemici, o meglio quali sia il Nemico che dovrà essere combattuto e vinto, come espressione del Male, ovviamente da parte del Bene. Questo nemico è stato individuato, denunciato con precisione e minuzia di sapore catechistico, o di una atmosfera da autopsia. Il nemico è la religiosità e la laicità come connotati e speranza della fede nella religione della libertà e della responsabilità, delle Rivelazioni o nel Mistero della cui trascendenza scienza e coscienza umane sono sempre più e meglio consapevoli. Colgo qui l'occasione per riaffermare che noi credenti in altro che nel potere, noi, non abbiamo e non avremo alcuno per nemico. Speriamo anzi, anche in Papa Ratzinger e per questo gli formuliamo veri e sinceri auguri! Formuliamo quindi, non solo doverosamente, l'augurio di ogni bene a Papa Benedetto XVI. In questo Pontificato mi sembra di avvertire un fortissimo sapore bellarminiano contro l'antico "mostro" del "relativismo" di Giordano Bruno, contro semplicemente la libertà, a cominciare da quella religiosa, come espressione del Maligno. Il tramonto di una storia tragica del Potere si presenta infuocato, fiammeggiante, di nuovo illuminata da parole, illusioni e assolutismi, del tentativo possente di una nuova, Grande ControRiforma, che, in nome della Vita continuerà, tornerà a minacciare le vite umane».

Elisabetta Rizzo


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