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Roma. David di Donatello. GianLuigi Rondi: «Festeggiamo i 50 anni con le grandi famiglie del cinema italiano». Un riconoscimento a Tom Cruise
Davanti le Telecamere di ParvapoliS GianLuigi Rondi, presidente del David di Donatello, quest'anno
alla 50ma edizione. Una manifestazione che è sinonimo di prestigio. Perché?
«Erano gli anni 50 e andava di moda il divismo. E abbiamo cominciato, a Taormina,
assecondando le mode e le richieste. Poi ci siamo trasferiti a Roma, negli anni 60,
e cominciò ad affermarsi il cinema d'autore. E c'erano tanti nomi basta pensare non
so a Rossellini, Visconti, De Sica. Con gli anni la qualità ha spinto sempre per essere
in primo piano». E quest'anno il Premio si arricchisce di una cornice d'eccezione:
l'auditorium della Conciliazione... «Splendido, sì. Io venivo qui per i concerti di
Santa Cecilia. Ora questa sala può essere degna di questo importante compleanno».
Che novità quest'anno? «Faremo in modo che il Cinema sia in primo piano. Ed abbiamo
anche strutturato una serata in cui le grandi famiglie del cinema italiano possano
ricordare le loro origini. I Cecchi Gori, i De Laurentiis, i Vanzina, i Comencini».
Esiste oggi un diaframma tra il cinema di una volta e il cinema attuale?
«Una volta c'erano grandi autori che erano arrivati alla completa maturità. Oggi
ci sono tanti giovani. Vedremo cosa faranno tra una decina di anni». La televisione
pul contaminare il cinema? «La televisione aiuta il Cinema. Ci sono tante
coproduzioni importanti e tanti autori e registi che lavorano anche in tivvù».
Torniamo alla manifestazione. Ci sarà anche Tom Cruise.
«Come premio straniero. Sì, ma premieremo anche Monicelli e Risi. E a premiare ci saranno
tanti personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Virna Lisi».
Elisabetta Rizzo
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