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Latina. Pattinaggio, successo con polemiche. Giovanni Silicato: «Quattro anni di stop forzato ci hanno causato un danno di immagine»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Giovanni Silicato, vicepresidente dell'Arca. Latina letteralmente invasa dai pattini. Sportivi ed appassionati per una giornata importante. «Sì, le dimensioni le danno i numeri. Abbiamo quasi 300 iscritti. E sono state 54 le società partecipanti. Un bel risultato, se consideriamo che per quattro anni questo trofeo non si è fatto, a causa della mancanza di strutture. Abbiamo impiegato quattro mesi per organizzare questo evento». Le strutture oggi? «Non avere la pista ci ha causato un danno di immagine notevole. Ed abbiamo perso tanti atleti per strada. Nel 2001 la nostra società aveva 80 pattinatori. Ora siamo riusciti a metterne in pista una trentina, recuperando all'ultimo minuto qualche elemento. Ma ora siamo contenti. E ringraziamo tutti. A partire dal Comune, che ci ha supportato. E grazie anche agli organi di informazione».
Secondo il parere di esperti del settore medico-sportivo, il pattinaggio a rotelle è considerato "sport riabilitativo", infatti si colloca tra le prime tecniche sportivo-terapeutiche a ridosso del nuoto. Nel pattinaggio a rotelle vengono messe in movimento armonico tutte le parti del corpo, perfino le mani! L'attività motoria è esaltata da movimenti eleganti, rapidi ma mai bruschi, potenti ma mai esagerati. Il mezzo tecnico (il Pattino) è tutt'uno con il piede, con il tempo esso diventa una gradevole ed a volte esaltante "terminazione" che consente di scorrere sulle superfici stradali o in pista, dando al praticante strane ed indescrivibili sensazioni di libertà. A riprova di quanto suddetto, è sufficiente osservare il fisico di molti grandi atleti che, dopo molti anni di pattinaggio, al contrario di quello che altri sport agonistici provocano, mantiene una considerevole armonicità.

Andrea Apruzzese