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Latina. Il lido che non c'è. Maria Annunziata Luna (Iride): «Creiamo un'industria turistica senza mare, senza spiaggia, senza strutture?»
«Stagione balneare al via! Tutti - privati cittadini e titolari di stabilimenti - pronti,
ombrellone alla mano, per l'estate 2005. Dove? A Latina. Anche se in Italia sono in pochi
a sapere che a Latina c'è il mare». Maria Annunziata Luna, Presidente del centro Studi Iride,
riflette su alcuni aspetti dell'estate pontina. «Forse si conosce di più Sermoneta e
senz'altro Ninfa. Poi ci si mette anche chi non condivide l'architettura e qualcuno che,
per confondere le idee, cita tutti i giorni la regione "Lepinia". In compenso la Camera
di Commercio pubblica "Latina è bella" ed il Sindaco aspetta il risultato del concorso
di idee per la Marina di Latina. Ovviamente non importa se il mare per l'ennesimo anno
non è balenabile. Oramai siamo abituati a rischiare sulla pelle bagni in "acque non
meglio identificate. Non ha importanza neanche se di spiaggia ne è rimasta non più
di qualche metro. Ci stringeremo. Comunque il problema si pone dopo il 30 giugno, visto che,
fino a quella data, vige l'ordinanza comunale che dispone l'interdizione dell'arenile
dallo stabilimento dell'aeronautica militare e di lì per quasi 2 chilometri in direzione
Capoportiere. Allora, l'affermazione si trasforma in domanda: stagione balneare al via?
Forse».
«Vogliamo poi" prosegue Luna "parlare di economia? Provate a chiederlo agli operatori
commerciali di Borgo Grappa come se la passano. Sì perché anche a voler essere ottimisti
a tutti i costi di fronte ad una situazione che potrebbe essere comica, se non fosse penosa,
è evidente che il lido di Latina ha imboccato a 100 all'ora la strada per cui la presunta
vocazione turistica di questa città non potrà far altro che restare tale quale è ora.
Presunta. E cosa dire agli esercenti di negozi, bar, ristoranti e stabilimenti,
affitta camere, proprietari di appartamenti, camping e residence? Scusate, ma giugno
dovete dimenticarlo. A proposito di economia... ma vogliamo considerare che la Banca
di Roma ha trasferito la sua filiale a Frosinone e che Latina è diventata agenzia?
Sottotraccia, perché non è come la Corte d'Appello per la quale gli avvocati sono
scesi in sciopero.
«L'impressione», conclude Luna, «è che si vive in perenne emergenza. A questo punto
si impone una riflessione serena, valida e senza pregiudizi a riguardo. Cosa che
spetterebbe alla classe politica - con il coinvolgimento ovviamente delle
categorie interessate - che ha il compito di avere uno sguardo sul futuro, andando
oltre il mese prossimo. A meno che non riesca a compiere il miracolo che a Latina
pare si stia tentando: creare un'industria turistica senza mare, senza spiaggia,
senza strutture.
Ma nella terra dei grandi progetti, potrebbe essere possibile anche questo».
Elisabetta Rizzo
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