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Latina. Allarme referendum. Marco Pannella: «Qui si sta tentando di dare significati partitici ed elettorali alle speranze di cura...»
«Il non raggiungimento del quorum, il fallimento del Referendum è ormai fatto - o
piuttosto misfatto - acquisito per i vertici dei partiti ufficialmente più referendari».
Marco Pannella in un intervento in diretta su RR, è così intervenuto, ed ha proseguito
affermando che: «Quanto più le immense maggioranze delle basi di centro-sinistra, e la
metà di quelli di centro-destra, quelli che si dichiarano informati, diano valore politico
primario allo scontro in corso, tanto più esplicitamente si inchioda l’Unione al grandissimo
dibattito fra cicoria rutelliana e suicidio prodiano, e sulla linea di Violante, i
Ds ufficialmente pongono al centro della loro strategia politica il grandissimo obiettivo
di "non turbare la suscettibilità" di Rutelli e fratelli e sorelle e dello stesso Prodi e
dei suoi "ni". Questo mentre si apre il gran finale dello schieramento anti-referendario,
anti-laicità e anti-libertà di comportamento soprattutto dei credenti, il cui crescendo
è preannunciato e avrà il suo salto di qualità nelle prossime ore, da Bari.
Il problema oggettivo ufficialmente posto in occasione del Comitato Nazionale ai
"nostri amici Ds" da tutti i dirigenti radicali, non era quello, in primo luogo, di
"Piazza San Giovanni" ma quello della piazza democratica, politica, nella quale invece
i dirigenti Ds hanno fatto e fanno chiaramente comprendere di non essere assolutamente
disposti ad ascoltare i loro militanti, i loro elettori, e non solo i loro, per
continuare a trattare come letteralmente marginale lo scontro in atto e l’esito
referendario del 12 e 13 giugno. Sono, sembrerebbe, tetragoni perfino alle
considerazioni così serie, politiche e ragionevoli che l’Ambasciatore Sergio
Romano oggi esprime nella "sua" pagina sul Corriere della Sera. E, quel che è più grave,
confermandolo, mentre ormai non vi è giorno senza che ci giunga da ogni parte del
mondo la prova che la Legge 40 inchioda l’Italia all’ultimo posto dei paesi nei quali
la libertà di ricerca viene ritenuta fondamentale. Ci si prepara, insomma, a scatenare
la solita campagna anti-Berlusconi, quando dal Presidente del Consiglio giungesse
davvvero l’annuncio della decisione di divenire definitivamente non più l’"assassinio"
ma il "becchino" dello stato di diritto degli ideali e degli interessi liberali, laici,
democratici, religiosi (e non di prepotere simoniaco e clericale).
Occorre - ha concluso Pannella nel suo intervento - non dare per scontato questo
fatto e misfatto, e sin dalle prossime ore passare ad una fase diversa e nelle speranze
ragionevolmente adeguate per rovesciare il desolante corso, nel quale precipitano
sempre più, con i loro comuni dibattiti, i due Poli del mondo partitocratico italiano».
Elisabetta Rizzo
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