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San Felice Circeo, richiesta di scioglimento del Consiglio comunale

Il consigliere comunale Giuseppe Colambrosi, di Alleanza nazionale, torna all’attacco del Sindaco Giuseppe Schiboni, di Forza Italia. Lo fa in modo duro, invocando l’intervento del Prefetto e del Coreco, per l’attivazione della procedura che prevede lo scioglimento del Consiglio comunale quando non si approva il bilancio nei termini fissati dalla norma. Molti e complessi, per i non addetti ai lavori, sono i motivi della richiesta presentata, questa mattina alla Prefettura, dal consigliere Colambrosi: «Gli ultimi accadimenti in materia economico-finanziaria nel comune di San Felice Circeo si compendiano in: 1) Gravi ritardi nella predisposizione del conto consuntivo dell'anno 1999 che, a tutt'oggi, a circa 5 mesi dal termine di legge del 30 Giugno, non risulta essere ancora approvato. 2) Adozione di deliberazioni consiliari, come la n. 49 del 24/07/2000, che in sede di riaccertamento di residui attivi e passivi fa sommaria giustizia con la cancellazione di quelli attivi tra cui, presumibilmente, ruoli non riscossi, e di quelli passivi per impegni relativi alle notevoli spese legali che sono passate a costituire debiti fuori bilancio; 3) Atti consiliari riconosciuti illegittimi dal Co.Re.Co. come: a) deliberazione n. 65 del 06/10/2000 "Bilancio di previsione 2000 - Stato di attuazione programmi di ricognizione"; b) deliberazione n. 66 del 06/10/2000 "Provvedimento ex art. 36 D. Lgs 77/95 - Avanzo di amministrazione"; c) deliberazione n. 67 del 06/10/2000 "Debiti fuori bilancio; riconoscimento di legittimità e provvedimenti per il finanziamento art. 36 D. Lgs 77/95». Ora starà, innanzi tutto, al Coreco decidere se nominare o meno un commissario ad acta per l’approvazione del documento contabile.

Remigio Russo


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