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Latina. Indiscrezioni su nomi e poltrone. Claudio Moscardelli: «Ancora nulla è stato deciso. Per le candidature politiche forse le primarie»
In più occasioni sono apparsi sulla stampa nomi di esponenti politici candidati a seggi
parlamentari o ad enti regionali. Commenta Claudio Moscardelli: «Per quanto concerne gli altri partiti non avanziamo
commenti, con il solo rilievo, di tutta evidenza, che i vari incarichi regionali non saranno
appannaggio di un solo partito. Ritengo, però, doveroso intervenire al fine di ufficialmente
ribadire la posizione della Margherita in ordine ad alcuni punti essenziali.
A tutela del partito e degli esponenti i cui nomi sono comparsi sulla stampa per
ricoprire incarichi, si ribadisce che nessuna trattativa è stata conclusa sugli enti,
né tantomeno sono stati individuati dei nomi. Non appena il Consiglio Regionale avrà
compiuto la fase di elezione di tutti i propri organi - per l’otto giugno è prevista
l’elezione delle commissioni e dei relativi presidenti - si procederà in modo organico
ad un confronto tra le forze politiche a livello regionale e ad adottare delle decisioni
conseguenti. Il partito, allora, designerà secondo criteri di rappresentatività,
competenza e territorialità i propri rappresentanti.
Per quanto concerne le candidature parlamentari è presto e ancora non è stato individuato
il percorso per addivenire alla indicazione dei candidati, non escluso il ricorso
alle primarie;
la Margherita della provincia di Latina, nel rispetto del deliberato nazionale del partito in ordine alla presentazione del proprio simbolo nella quota proporzionale, è impegnata a realizzare la Federazione dei partiti dell’Ulivo attraverso iniziative organizzative e politiche che diano significato ad una scelta – la Federazione – che non è stata attuata nè a livello nazionale né a livello locale dal febbraio scorso, quando è stata adottata formalmente ed ufficialmente. Esprimiamo soddisfazione per la disponibilità degli alleati a lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo. La coalizione non può non essere unita, nel rispetto delle decisioni che ciascuna forza politica adotta democraticamente, secondo i dettati della democrazia rappresentativa, in coerenza con la cultura politica ed istituzionale del centrosinistra».
Andrea Apruzzese
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