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Latina. Speciale Referendum. Elisabetta Rizzo risponde a Fausto Mottola: «Promettiamo di consultare un dizionario. Ma lei si legga Voltaire»
Allora (e tutti sappiamo che una frase non si inizia così, ma così mi va di fare), qualche
precisazione è dovuta. Sabato 28 maggio Fausto Mottola scrive su ParvapoliS (replicando ad un'intervista sulla Fecondazione Assistita a Giorgio De Marchis, pubblicata sempre sul nostro quotidiano online): "Una volta
per tutte voglio sottolineare che il No o l'Astensione al Referendum del 12 e 13 giugno
non è un dibattito tra Laici e Cattolici, come erroneamente sostenuto da Elisabetta Rizzo
nel suo servizio su ParvapoliS". In questa breve frase ci sono talmente tanti errori
che si potrebbe scrivere un saggio. Ma dal basso della mia ignoranza mi limiterò a poche
battute. "Una volta per tutte..": mi scusi signor Mottola, ma chi le dà l’autorità per
affermare una cosa in modo definitivo, come se fosse il "Verbo" al quale tutti dobbiamo
genufletterci? A meno che dopo il suo "Una volta per tutte" non si pronunci la parola Amen.
A quel punto sì che benderei la mia intelligenza e mi farei nutrire dalla sapienza
di chi afferma senza voler che si pongano domande. "Voglio sottolineare", si dice vorrei,
sempre che, come ha fatto lei, non si preferisca palesare la propria altezzosità. Signor
Mottola, le assicuro che non servono le sue sottolineature per capire la questione
referendaria, soprattutto per capire quanto alcuni ministri della chiesa vogliano
asservire le nostre libere coscienze (la sua credo già lo sia). "il No o l'Astensione
al Referendum". Non crede di essersi dimenticato la posizioni di quelle persone che sono
dalla parte del Sì? Ci sono premi Nobel mobilitati per far capire l’ignominia di questa
legge, gli stessi radicali tentano di farsi largo tra i rovi di un’informazione settaria,
ma ne escono martoriati, quasi flagellati perché: Ruini dice, lo Stato e i giornali fanno,
i Radicali combattono dalla parte della libera coscienza. "Non è un dibattito tra Laici
e Cattolici, come erroneamente sostenuto da Elisabetta Rizzo", questo è il punto di non
ritorno Mottola. Le sue frustrazioni dovute al fatto che la gente ha capacità di
autodiscernimento, non può scaricarle su di me. Lei scrive falsità grosse come un
elefante sopra una palla da bocce. Mai ho sostenuto che si tratti di un dibattito
tra laici e cattolici (non servono le maiuscole), ascolti bene l’intervista. Io sono
la prima a sostenere che su tale questione non esistono barriere, tranne quelle sollevate
dagli integralisti come lei. Molti cattolici, pur riconoscendo l’autorità della loro chiesa,
sanno bene che alcune questioni riguardano la sfera della libera coscienza. Temo che
lo scontro sia cercato e aizzato proprio dalle tonache, non certo dalle persone,
laiche o cattoliche che siano. Mottola termino consigliandole, per il futuro, di
seguire quanto dice Molière: "La perfetta ragione rifugge gli estremi e vuole che
uno sia saggio con sobrietà".
Io consulterò un dizionario. Lei si legga Voltaire.
Elisabetta Rizzo
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