Parvapolis >> Politica
Latina. Sabotino, ancora dubbi sulla Centrale. I Verdi: «Torneremo a chiedere alla Sogin certezze. E rimborsi a chi si è ammalato di cancro»
Periodicamente ritorna il problema della messa in sicurezza delle centrali nucleari in
provincia di Latina, di Borgo Sabotino e del Garigliano e mancano ancora risposte certe.
Ogni tanto qualcuno ripropone il nucleare anche in Italia, la realtà ci ricorda, invece,
i possibili danni del nucleare, ecco l'Agenzia di Stampa Agr: "Un incidente in una centrale
nucleare scoperto solo dopo 3 mesi. È successo nella centrale di Sellafield, in Gran
Bretagna, quando a gennaio fuoriuscirono più di 20 tonnellate di uranio liquido e 160 kg
di plutonio. Gli scienziati si sono però accorti del guasto solo ad aprile nel corso di
un'ispezione. La fuoriuscita del materiale radioattivo è avvenuta all'interno di una stanza
chiusa, nessuno del personale sarebbe venuto in contatto con uranio e plutonio. I rilevatori
automatici non hanno rilevato tempestivamente il guasto". Questo invece un'altra Agenzia (ANSA)
il 28 maggio: "Circa 83.000 litri di liquido molto radioattivo sono fuoriusciti in nove
mesi dalla centrale nucleare di Sellafield, in Gb. A riportare la notizia oggi è
l'Independent on Sunday secondo cui si tratta dell'incidente nucleare più
grave registrato in Gran Bretagna da anni. L'incidente, causato dalla rottura di una condotta, è
la conseguenza di una serie di errori umani e tecnici".
Sulle cronache locali di inizio marzo si parlava della riunione della Commissione trasparenza
della Regione Lazio sul nucleare con "la realizzazioni di sistemi antiterrorismo e la messa
in sicurezza della struttura, in termini di decontaminazione, smaltimento e stoccaggio
di rifiuti. Aspetti rimasti, da giugno ad oggi, ancora oscuri"(Il Messaggero 3-3-5).
Ecco invece cosa riportava un comunicato di Greenpeace (da www.verdi.it) (marzo 2005)
Greenpeace: a Sellafield mancano all' appello 7 ordigni atomici
La notizia che al sistema di contabilità dell'impianto di riprocessamento di combustibile
nucleare di Sellafield, Inghilterra, risultano mancare 30 kg di Plutonio conferma le nostre
inquietudini. Non si sa ancora se la sparizione sia reale o "amministrativa": "The Times"
ricorda che 19 kg erano spariti nel 2003, complessivamente 50 kg negli ultimi dieci anni.
In ogni caso, questo ultimo episodio dimostra che il sistema dei controlli negli impianti
di ritrattamento del combustibile nucleare non esclude affatto la possibilità che possano
essere sottratti quantitativi significativi di Plutonio, sufficienti per la costruzione
di diversi ordigni atomici. In questo caso, il quantitativo "mancante" potrebbe servire
alla costruzione di almeno 7 bombe atomiche. L'unico vero scopo del riprocessamento del
combustibile irraggiato - per il quale potrebbero ripartire 70-80 treni i treni
dall'italia verso Sellafield - è proprio l'estrazione del Plutonio, che non esiste
in natura e si forma solo nei reattori nucleari. L'uso "civile" del Plutonio è
sostanzialmente nullo dopo l'abbandono dei reattori veloci: il Superphénix, reattore
superveloce francese pagato al 33% dai contribuenti italiani, è stato uno dei più
clamorosi fallimenti industriali della storia ed è costato circa 5.000 miliardi di lire.
Non resta dunque che l'utilizzo militare! Per fare in modo che il Plutonio contenuto
nelle barre sia inservibile, per evitare l'emissione in acqua e in aria di elementi
radioattivi provenienti dal processo industriale di ritrattamento nonché il trasporto
su lunga percorrenza di materiale pericolosamente radioattivo, l'alternativa da seguire
è lo stoccaggio a secco del combustibile esausto.
In base a quanto sopra l'argomento sarà oggetto di discussione nella prossima
riunione dell'esecutivo provinciale dei Verdi che richiederanno ai parlamentari,
consiglieri regionali e provinciali di inviare interrogazioni in merito:
risultato della commissione sicurezza e integrazione sociale della Regione;
attuazione della messa in sicurezza antiterrorismo;
situazione decommisioning, rilascio concessione edilizia e autorizzazione allo
scarico dei reflui; che si vanno ad aggiungere a:
richiedere alla Sogin di conoscere gli eventuali pericoli per la popolazione che
risiede nei pressi, comprese le eventuali misure di emergenza,.
la richiesta del risarcimento dei danni alle famiglie che hanno avuto
decessi per leucemie e cancro, nonché l'esenzione delle imposte a favore dei
cittadini residenti nella zona degli impianti nucleari.
Andrea Apruzzese
|