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Roma. Premio Almirante. Alda D'Eusanio: «Mio papà lo ammirava. Da quando è morto io vado in tutte le cose in cui posso ritrovarlo»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Alda D'Eusanio, al Premio Almirante. Perché qui? «Io premetto che non mi sento di questa sponda politica. Anzi, semmai sto dall'altra parte. Se sono qui è perché mio padre stimava molto Giorgio Almirante. Io e mio padre abbiamo fatto pace e gli ho fatto come regalo Donna Assunta Almirante. Lei è stata al gioco ed ha accettato di fare da regalo. Lui è stato molto contento e ha pensato: Alda comincia a frequentare le persone giuste. Sta mettendo la testa a posto. Essere qui questa sera ha un significato importante, perché papà è morto da due anni e io vado in tutte quelle cose in cui posso ritrovarlo». Quanto la politica è diversa? «Tantissimo. Io mi occupo di comunicazione. Anche Fini ha fatto scelte importanti, coraggiose. Una bella svolta. Magari non premiato dalla cronaca, ma sarà premiato dalla storia. Molte cose nuove nella nostra dialettica politica sono venute da gente di destra come Fini e questo gli va riconosciuto». Intanto la sinistra ha grossi problemi. Rutelli rutelleggia. E non tutti sembrano approvare la leadership di Prodi. «Perché Prodi è di sinistra?». Referendum radicali del 12 e 13 giugno. Cosa farà Alda D'Eusanio? «Quattro sì. Sono sempre stata per la Ricerca e la Libera Scelta. La coscienza non va sigillata. Aborto, divorzio sono state conquiste». I Radicali lamentano una scarsa informazione sui quesiti referendari da parte del servizio pubblico. La televisione è a braccetto con la politica? «Secondo lei?»

Elisabetta Rizzo

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