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Roma. Premio Almirante. Mauro Mazza: «Diceva Montanelli che se Giorgio non avesse perso tempo a far politica ci avrebbe dato del filo da torcere»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Mauro Mazza, direttore del Tg2 al Premio Almirante.
Cosa ha rappresentato per lei Giorgio Almirante? «Ho avuto la fortuna di cominciare
nella redazione del Secolo d'Italia. In via Milano c'era spesso e volentieri lui che
oltre ad essere un grande politico era un grande giornalista. Diceva Indro Montanelli
che se Almirante non avesse perso tempo a far politica ci avrebbe dato del filo da torcere
a tutti. È stato un maestro, anche di scelta di vita. Girava sulla 126 sgangherata
senza scorta, infischiandosene pure degli anni di piombe. Un riferimento politico e professionale
importante». Politica e giornalismo sono un nesso esiziale? «La Rai ha il diritto dovere di
raccontare la politica, ogni tiggì ha la sua linea editoriale. Quindi il pluralismo è garantito.
E non dimentichiamoci che gli ascoltatori hanno grandi capacità critiche». Vale anche
per Santoro? «Santoro è un giornalista di parte e di classe. Lui ha fortememente caratterizzato
la Rai. E a dimostrazione che il pubblico non è influenzabile. Nel 2001 le elezioni le ha
vinte il centrodestra». La Rai viene criticata in questi giorni per la poca informazione
sul Referendum? «Non è vero. Sono i Radicali che si lamentano. Ma il giorno che i Radicali
non si lamentano più, ci preoccupiamo noi». Possiamo sapere la sua posizione?
«Come direttore del Tg2 non posso dirla. Come Mauro Mazza non andrò a votare».
Elisabetta Rizzo
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