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Latina. Speciale Referendum. Daniele Maughelli: «È illegale la campagna dei preti nelle parrocchiette. Per la Legge rischiano l'arresto»

Molti, se non proprio tutti andranno a votare. «Mi sento particolarmente soddisfatto», dice Daniele Maughelli, coordinatore apriliano dei Radicali Italiani, «di quanto raccolto, anche se "non dire mai gatto se non c'è l'hai nel sacco", poiché, nel mercato dei Fiori di oggi, e grazie sopratutto agli approfondimenti che si stanno facendo nei Media televisivi, radiofonici e della carta stampata, il sentire comune è nell'andare comunque a votare; molti i floricoltori che invitavano i loro clienti di esercitare il proprio diritto referendario, così, è anche per la maggioranza dei politici apriliani in particolare della maggioranza come diversi esponenti di spicco dell'UDC e della Margherita. La vittoria sembra possibile, nonostante i "vergognosi" appelli dei parroci ai credenti durante le omelie, come è avvenuto in molte chiese della provincia, dove contro la legge 75 della Costituzione e il Testo Unico in materia elettorale i parroci hanno invitato all'astensione. «Il ministro di qualsiasi culto, o comunque chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse, si adopera 1. a costringere gli elettori a firmare una dichiarazione di presentazione di candidati od 2. a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati 3. ad indurli all'astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni». L'invito all'astensione, inoltre, viola la libertà del voto. Nei piccoli paesi, nella parrocchie, nei seminari, nei conventi si potrà sapere facilmente chi si recherà al seggio per votare. Osserva Maughelli: «Di fronte a un'indicazione di astensione da parte dei vertici ecclesiastici, il fedele, il parroco, la suora si sentiranno liberi di andare a votare, se la loro coscienza glielo dirà, sapendo che i loro superiori lo sapranno?»

Mauro Cascio