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Latina. Speciale Referendum. Modesto D'Aprile, il primario di Oncologia: «Contro la "cosificazione" dell'uomo io scelgo di non votare»
"Io scelgo di NON andare a votare nei Referendum sulla Legge 40/2004.
La vita umana inizia nel momento del concepimento ( è embrione umano l'ovulo fecondato
dallo spermatozoo); non è accettabile che si possa decidere su di essa sulla base di
slogan, falsi in tre quesiti referendari su quattro.
Motivazioni di una scelta:
1) Il primo quesito referendario chiede di rendere lecita: a) l'utilizzazione
degli embrioni per studi ed esperimenti di laboratorio, b) la clonazione umana, c)
la crioconservazione degli embrioni. La definizione ufficiale del quesito abrogativo è
"limite alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni". Ad esso corrisponde lo slogan
"per consentire nuove cure per malattie come l'Halzheimer, il Parkinson, la Sclerosi, il
Diabete, le Cardiopatie, i Tumori ". La verità è che gli studi condotti sino ad ora
hanno utilizzato solo cellule staminali dei tessuti adulti, più controllabili nelle
loro potenzialità evolutive. Non esiste un solo paziente al mondo affetto da tali
patologie che sia stato guarito o curato con cellule staminali embrionali; esse si
sono rivelate cancerogene vista la loro enorme e non controllabile capacità replicativa.
Significativo un recente Editoriale del British Medical Journal: Braude et al. Stem cell
therapy: hope or hype? BMJ 2005:1159-1160 ( Staminali: speranza o montatura giornalistica?)
2) Il secondo quesito referendario chiede di rendere possibile: a) il ricorso alle
tecniche di fecondazione artificiale anche alle coppie non sterili o anche in casi in cui
la sterilità può essere trattata con terapie meno aggressive, b) che la donna possa, per
un qualsiasi motivo, rifiutare, entro due-tre giorni, l'impianto degli embrioni ottenuti
in vitro, che andranno in tal modo crioconservati, c) la diagnosi pre-impianto e la selezione
degli embrioni, d) la produzione di un numero indefinito di embrioni, destinandoli, quindi,
in gran parte alla crioconservazione e alla ricerca di laboratorio ( vedi primo quesito ).
La definizione ufficiale del quesito abrogativo è "Norme sui limiti all'accesso". Ad esso
corrisponde lo slogan " per la tutela della salute della donna". La verità è che la donna
è utilizzata come fonte di ovuli e l'embrione è sottoposto all'arbitrio di altri esseri umani:
si cerca di guarire le malattie sopprimendo i malati.
3) Il terzo quesito referendario è identico al secondo ma in più chiede l'abrogazione
dell'art.1 della legge che "assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso
il concepito". La definizione ufficiale del quesito è "Norme sulle finalità, sui diritti
dei soggetti coinvolti e sui limiti all'accesso". Ad esso corrisponde lo slogan "per
l'autodeterminazione e la tutela della salute della donna". La verità è che si vuole negare
l'evidenza: il diritto a vivere del concepito, essere vivente della specie umana.
4) Il quarto quesito referendario chiede di rendere possibile "la fecondazione eterologa",
cioè l'utilizzo di ovuli e spermatozoi estranei alla coppia che ha commissionato la
fecondazione in vitro. In questo caso non esiste discrepanza tra il reale quesito e
lo slogan corrispondente. La verità è che in tal modo si istituzionalizza una scissione
totale tra genitori e figli, partendo dall'assioma che avere un figlio è un diritto
assoluto ( e non un dono ); ad esso viene sacrificato il diritto dei figli di conoscere
le proprie origini. Il confronto con l'adozione non regge dal momento che essa è
finalizzata a dare genitori a chi non ne ha; si pone un rimedio ad un male non provocato.
"In sintesi, contro la "cosificazione" dell'uomo, io scelgo di NON andare a votare
nei Referendum sulla Legge 40/2004".
Modesto DAprile
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