Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Politica

Latina. Speciale Referendum. Emma Bonino: «Io mi auguro che ci sia un dato di ribellione civica. E non si segua l'onda del qualunquismo»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Emma Bonino, leader storica dei Radicali Italiani. Referendum e trappole. Che dire? «Sì, le trappole sono state tante. A partire dalla scelta della data, le (illegali) prese di posizione dei presidenti di Camera e Senato, le furbate qualunquiste di invitare gli italiani ad andare a mare. Si prende un 35% che a votare non ci si va mai, si convince il 20% degli italiani ad astenersi e la bomba referendaria è disinnescata. Senza convincere si vince. L'obiettivo è tenersi questa legge, con tutte le conseguenze. Aborto incluso. Io mi auguro che ci sia un dato di ribellione civica. Che cioè i cittadini dicano: sentite, voi non potete chiederci di andare a mare adesso e fra pochi mesi di venirvi a votare». Per quale motivo bisogna votare quattro sì? «Io ripeto: bisogna soprattutto andare a votare e non accodarsi all'ondata qualunquista. Si vince con dei sì o dei no. Io credo che un leader di un partito deve avere il coraggio di una scelta. Senza coraggio non è nessuno, non è un granché né per se stesso né per il futuro di questo Paese». Lei dice che l'astensione umilia gli elettori. Per quale motivo? «Per le motivazioni che sono state date. "Non votate, perché non capite. Abbiamo capito noi. Noi abbiamo votato, e tu non sai nemmeno cosa è un gamete". E ancora: è troppo complicato. La verità è che si cerca di vincere, facendo mancare il quorum. Questa è la verità, solo che non si può dire. E allora si sono inventati una serie di motivazioni che non stanno né in cielo né in terra. L'ultima, poi, è simpatica. Dice: non andate, questa legge sì, in effetti fa un po' schifo, bisognerà modificarla in Parlamento. Però voi non andata a votare, ché ci pensiamo noi, Anche questa è assenza di decenza». Oltretutto gli oltre trecento emendamenti furono respinti dai cattolici... «Non fu nemmeno messa ai voci, questa legge fu blindata. Veramente, siamo a dei livelli di impudicizia veramente esilaranti». E sempre a proposito di cattolici, le gerarchie vaticane, che sentono ogni giorno di più che la società civile considera il cattolicesimo sempre più estraneo alla nostra storia nazionale e alla nostra cultura, parlano di dittatura del relativismo. Che cos'è secondo lei? «Non l'ho capito. Quello che so è che io rispetto molto quello che una credenza religiosa, qualunque essa sia, considera "peccato". Ma uno Stato laico non può considerarlo un "reato". Chi non vorrà usare queste tecniche non sarà costretto a farlo. Così come un cattolico non è costretto al divorzio e non è costretto ad abortire. Mentre il proibizionismo cattolico tende ad imporre a tutti la propria visione settaria. La "dittatura del relativismo" dice che esistono delle terapie che possono guarire delle malattie o possono risolvere problemi di sterilità e che i cittadini, oggi, non possono usare. Se hanno i soldi possono prendere un simpatico aereo e andarsene a Madrid, a Casablanca, in Slovenia. Come avveniva con l'aborto». Un'ultima battuta. Chi è per il sì è contro la vita? «Esattamente il contrario. Basta pensare che con queste tecniche sono nati in Italia circa 50000 bambini. Bastano i numeri per dire che il nostro è un sì alla vita, un sì alla libertà di scelta e un sì alla speranza».

Elisabetta Rizzo

 Riproduci il filmato oppure procedi con il download.

PocketPC visualization by Panservice