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Latina. Speciale Referendum. Antonio Pennacchi, sull'Indipendente di oggi il perché dei suoi sì: «Si torna a Pio IX? E io ritorno a Porta Pia!»

Io non ho capito perché – una volta deciso che su una certa questione non c’è disciplina di partito, ma ognuno può fare secondo coscienza quello che gli pare – Publio Fiori può dire quello che vuole e Fini no, deve restare zitto. Dice: “Ma lui è Presidente”. Embe’, mo’ perché sono presidente debbo fare quello che dici tu? Invece di contare di più conto di meno? Prima di parlare chiedo permesso a Publio Fiori? Ma vaffanculova’, faglielo fare a lui allora il presidente e vediamo quanti voti prendi. Succede tale e quale a sinistra con D’Alema, molto spesso: più sono bravi e più gli cioncano le gambe, meno ce ne hanno e più li ammazzano. Continuiamo così: “Non c’è niente di peggio dell’invidia a questo mondo”, diceva mia madre, “devi volare sempre basso, non farti accorgere mai che sei intelligente, sennò gli altri rosicano e ti remano contro”.
Poi non ho capito la ragione del contendere. E’ una questione politica o di coscienza? Se è di coscienza ognuno decide con la sua, perché scatenare per forza una guerra di religione? Voti sì o voti no, stop. Dice: “M’astengo”. E astieniti, ma non puoi propagandare “Astenetevi!” perché la Repubblica continua pure dopo e tu non devi disamorare la gente all’esercizio del voto. Dice: “Ma è lecito”. Lecito è una cosa – “consentito dalle norme” – e giusto un’altra. Pure firmare l’armistizio e andarsene a Brindisi via Pescara era lecito, ma non era tanto giusto.
E poi come fai ad essere così sicuro che il volere di Dio è quello che dici tu, tutti gli altri si sbagliano, lo sai solo tu e glielo devi imporre pure a loro? Per la teologia ebraica l’anima discende quaranta giorni dopo il concepimento, per i valdesi – che sono cristiani come te – l’embrione è meno di un girino. Per te invece è una persona e un altro po’ gli spettano gli assegni familiari. Ma a te lo ha detto Dio e a me m’istiga il Demonio. Si può ragionare così nel Duemila? E che stiamo, a Teheran? Ognuno creda quello che gli pare, le religioni facciano le religioni e lo Stato laico faccia lo Stato laico. Torniamo a Pio IX? E io ritorno a porta Pia.
Pure secondo me del resto, anche se non so se esista, non è giusto infilarsi nelle cose di Dio. Ai primi tre quesiti metto scheda bianca e ognuno faccia quello che gli pare, perché se tu non devi giocare con il divino, non lo devi fare neanche prima. Perché fino a tre va bene e dopo no? Intanto è sempre sperma e quindi ci deve essere sempre qualcuno che si fa una pippa, e una pippa è sempre peccato, atto impuro tale e quale a non uccidere. Secondo poi, tu ti mischi con le competenze di Dio anche quando vai con le pinzette in laboratorio a pigliare per il collo un povero spermatozoo dalla provetta per ficcarlo a forza dentro un ovulo. Ma che si fanno così i figli secondo il comandamento di Dio? A me non mi sta bene che tocchi i geni dei pomodori, figurati quelli dei cristiani. Ai miei tempi, a chi venivano e a chi non venivano i figli: “Quella”, diceva mia madre, “era la volontà di Dio”, poiché lei credeva. Ma se tu adesso dici che fino a tre embrioni è tutto lecito, è dopo tre embrioni che Dio si incazza, io non ci credo che a te te lo ha detto Lui. E non ci crederebbe neanche mia madre.
(All’eterologa voto sì, non si discute: una volta che ho accettato tutto il resto, poi mi metto a fare storie per l’eterologa? Tanto s’è sempre fatta. Anzi, è una mano santa. Una volta, quando la moglie non ti restava incinta, te la dovevi solo far ingroppare da un altro. Così almeno non ce n’è più bisogno. Hai visto mai che ci provava pure gusto.)

Antonio Pennacchi


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