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Latina. Centrodestra, spettacolo pietoso? Luigi Gallo: «I politici vedono ballare le poltrone e cercano di piazzare uomini di fiducia...»
I leader della Casa delle Libertà, ci stanno offrendo in questi giorni uno "spettacolo
indegno della politica intesa come tale". Scrive Luigi Gallo:
«Un grande statista italiano ebbe a dire che "ogni rivoluzione ha tre momenti: si comincia con la mistica, si continua con la politica e si finisce nell'amministrazione" intesa come livello più basso e decadente dell'attività politica.
Oggi, la rivoluzione annunciata tempo fa con la nascita della Casa delle Libertà, almeno in provincia di Latina per colpa dei suoi interlocutori, ha da tempo smesso di parlare di politica.
I nostri leader sono diventati a tutti gli effetti uguali agli amministratori di condominio. Hanno messo da parte la politica, i valori e la morale che da essa dovrebbero scaturire per governare bene , nell'interesse dei cittadini, per amministrare il loro potere.
Oggi più che mai, per chi è attento ai movimenti e alle logiche della politica, sono chiari i motivi di questo terremoto politico in atto nella Casa delle Libertà, infatti, persa la Regione che elargiva copiosamente soldi e potere, i nostri leader vedono quotidianamente svilire sempre più il loro potere e la loro posizione sia esternamente che internamente ai loro rispettivi partiti.
Al loro interno infatti, i tre leader, hanno nuove forze che spingono per emergere e affermarsi nella direzione del partito, all'esterno, oltre al ridimensionamento elettorale che non permette loro di elargire e rispettare tutti quei rapporti clientelari e quelle promesse fatte prima delle elezioni, si trovano un elettorato che chiede un'inversione di tendenza e volti nuovi.
Sanno bene tutti loro che le loro poltrone sono a rischio e vogliono piazzare il loro colpo di coda che gli consenta ancora di avere potere.
È bene evidenziare che quello a cui stiamo assistendo in questi giorni, non è un conflitto
tra AN, Forza Italia e UDC come vorrebbero farci pensare, ma è un conflitto limitato
ai tre gruppi di potere, venti persone in tutto, che gestiscono oggi questi partiti,
i quali vedendo a rischio le loro poltrone, stanno cercando ognuno per il suo, di
piazzare per due tre anni, i loro uomini, ultimi vagiti di un potere ormai in declino.
AN, Forza Italia e UDC rappresentano insieme circa 15000 tesserati e 100.000 elettori in provincia di Latina, è vergognoso che venti persone, perché di questo si tratta, decidano di aprire una crisi , con quello che ne consegue, solo per proprie ambizioni personali di potere.
Questo è il lato peggiore di questa vicenda, perché tolti i vertici dei partiti e i loro galoppini, nel resto del territorio tranne qualche eccezione, vi è ancora armonia e coesione tra i militanti della Casa delle Libertà.
Certo ci sarà qualcuno che tenterà di sfruttare questa situazione per avere un po' di spazio in più fomentato dai "capi", ma sono "piccoli uomini", il resto, chi ama la politica e crede veramente in essa come servizio al cittadino e non come interesse, sta andando avanti e continua a lavorare, esempio più lampante il sindaco Carturan.
In molti dopo la sconfitta elettorale delle Regionali si aspettavano un'analisi della situazione e una sinergia comune per recuperare i voti persi, tornando a fare politica e non gli amministratori, invece no, qui le logiche sono diverse, si pensa prima al proprio potere, poi al bene del partito, infine ai cittadini.
Le forze sane di questi partiti dovrebbero prendere le distanze e stigmatizzare questi comportamenti non farsi inglobare in queste logiche di scontro, perché ormai il futuro è nelle loro mani, dimostrino sul campo che non sono uguali ai loro "capi", i cittadini, i comuni della nostra provincia, hanno bisogno di uomini politici, non di chi pensa a tutelare i propri interessi erigendosi a paladino dei cittadini stessi».
Rita Bittarelli
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