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Latina. Alleanza Nazionale, ancora contestazioni per la leadership: «Nel partito non deve più esistere soltanto il Verbo di Vincenzo Zaccheo»

«Siamo tutti consapevoli che in questo particolare momento di scontro tra i partiti della Casa delle Libertà, sarebbe necessario compattare le fila di Alleanza Nazionale, per dare una risposta forte e compatta alle varie pretese avanzate dagli altri partiti». Scrive Luigi Gallo: «Purtroppo per auspicare questa coesione, è necessario secondo noi, un briciolo di umiltà in più da parte del Sindaco e del Presidente Provinciale del partito, umiltà che almeno fino a questo momento nessuno dei militanti ha potuto riscontrare realmente. Ci chiediamo con quale criterio e a che titolo nel vertice tenuto in comune, viene proposto a Cirilli la condivisione e la gestione del partito a due da parte del Sindaco Zaccheo, quando nello stesso partito sono presenti una molteplicità di anime non riconducibili ne all'una né all'altra parte e almeno tre grandi gruppi. Ci fa meraviglia come non venga ancora compreso che è finita l'epoca delle riunioni a due , dei segreti e dei sotterfugi. Gli iscritti di AN non sono più disposti a seguire dei leader che continuano a gestire il partito con accordi personali, e questo è il motivo principale per cui a parte quei pochi fedelissimi disposti a seguire "il capo" anche a volte mettendo da parte la propria dignità come è già accaduto, dietro al Sindaco e al Presidente Provinciale non c'è più un partito disposto ad immolarsi per la causa, non di AN, si badi bene, ma di Mochi e Zaccheo, ma sono tutti alla finestra a vedere come va a finire. Ci si appella alla responsabilità che tutti devono avere in questo momento, ma Zaccheo e Mochi sono i primi a chiedere, senza voler cedere nulla , anzi mostrando un'arroganza tale da non considerare non solo quella che ad oggi è la terza anima del partito, Nuova Alleanza, ma bensì la base del partito dove sono presenti gruppi non ricollegabili né a Cirilli, Né a Mochi, né tantomeno alla nostra corrente. Di quale confronto si vuole parlare allora, e per quale motivo la base del partito dovrebbe stare al fianco di leader che ne chiedono l'intervento solo quando gli alleati rivendicano spazi e mai quando ci sono decisioni da prendere su progetti e linee politiche da portare avanti per il partito. Diciamo allora una volta per tutte che esiste solo una parola, un verbo, quello di Zaccheo che sottomette anche il Presidente del Partito e a cui no possono esserci alternative. Ma non è questo il partito che vogliamo e per fortuna sta crescendo tutta una classe dirigente giovane, matura, presente nelle varie componenti del partito, capace di opporsi a tutto questo, perfettamente in linea con questa linea di pensiero. Per quanto ci riguarda noi siamo disposti a mettere da parte il nostro orgoglio davanti a questo deprimente scenario che con la destra che intendiamo noi ha poco a che vedere, ma comincino loro a mettere da parte la fame di interessi e di poltrone e comincino a fare politica, quella vera, intesa come perseguimento del bene comune e non di pochi, tra la gente trasmettendo quei valori che ci caratterizzano e di cui pochi dei nostri dirigenti oggi possono vantarsi. Siamo convinti che tutti i militanti di Alleanza Nazionale sarebbero ben disposti a difendere il loro partito, il oro Sindaco, il loro Presidente Provinciale, dagli attacchi esterni, se solo gli stessi avessero il buonsenso e l'umiltà di mettersi in discussione e di affrontare questi problemi davanti a tutti, ma siccome così non è, e questa crisi cela solo affari, è normale che non ci possa essere partecipazione, ma è altrettanto logico non trovare risposte agli appelli e trovarsi soli in questa diatriba. Gli iscritti di AN vorrebbero solo un Presidente Provinciale di cui poter essere fieri, ed oggi così non è, se ne prenda atto».

Mauro Cascio


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