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Latina. Il Vaticano ha imposto il Reverendum. Gustavo Raffi: «L'etica deve essere di frontiera, non avulsa dalla realtà in cui viviamo...»
"Lo sviluppo della ricerca scientifica dev’essere una forza per il nostro Paese". Lo ha sostenuto
ieri il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani Gustavo Raffi in un'intervista
sul quotidiano liberale L'Opinione.
"Rivendichiamo con fermezza la piena garanzia della libertà di ricerca e indagine scientifica
svincolata da pregiudizi e dogmi determinati da interpretazioni strettamente
teologico-religiose. I risultati delle conquiste scientifiche e le loro possibili
applicazioni pratiche debbono tenere presenti, in primo luogo, il benessere e la qualità
della vita umana. Le religioni non possono limitare a priori la legittima aspirazione
dell’umanità a emanciparsi dal dolore per il solo timore che alcuni postulati, formulati
alcuni secoli or sono, e in palese contrasto con le conoscenze attuali, vengano palesemente
superati e quindi sconfessati".
Continua il massimo rappresentante della Massoneria Italiana: "Lo sviluppo della ricerca
scientifica e universitaria deve costituire una forza per il nostro Paese e ci auguriamo
possa crescere sempre di più con maggiori investimenti e con più ampie opportunità. A
questo proposito desidero sottolineare come proprio lo sviluppo della ricerca sia
sintomo di libertà e di affrancamento non solo dall’oscurantismo e dalla ignoranza, ma
anche, soprattutto nei campi della medicina, della biologia e delle scienze fisiche,
dalla malattia e dal dolore".
Raffi ha poi sottolineato che "la definizione dei valori e degli spazi propri dell’etica
non può essere considerata astoricamente ed essere avulsa dalla realtà, ma necessita di
un adeguamento conforme alla evoluzione della società umana, del suo contesto, delle
sue conoscenze e delle sue nuove frontiere. Quella che noi perseguiamo è un’etica
di frontiera perché non resta chiusa in se stessa, non è definitiva, è soggetta a mutamenti,
come fonte continua di valori correlati ai processi globali di cambiamento della
condizione umana".
Un’etica quindi - ha concluso il Gran Maestro - che poggia sulle dinamiche del
cambiamento e come tale è sempre innovativa ed opera come un acceleratore e non come
un freno del progresso umano".
Mauro Cascio
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