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Roma. Onorificenza per il poeta laico del Risorgimento Italiano. Gustavo Raffi premia questa sera Luigi Magni a Villa Medici il Vascello

Il Grande Oriente d'Italia ha conferito al regista Luigi Magni l'onorificenza "Galileo Galilei" che l'istituzione conferisce a personalità illustri - non appartenenti alla Massoneria - che si sono distinte per aver testimoniato i principi universali di libertà, fratellanza e uguaglianza. L'onorificenza verrà consegnata dal Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Gustavo Raffi, al grande regista della storia della Roma papalina e del Risorgimento nel corso di un serata speciale, organizzata dal Servizio Biblioteca per questa sera alle ore 20 a Villa il Vascello, sede del Grande Oriente d'Italia. Prima di Luigi Magni la "Galileo Galilei" è stata assegnata, tra gli altri, al Premio Nobel Rigoberta Menchù, all'architetto Paolo Portoghesi e alla cantante israeliana Noa. «Luigi Magni ­ si legge nella motivazione - ha raccontato con grande conoscenza storica frammenti indimenticabili della Roma papalina e del nostro Risorgimento. Artista di chiara fama, pluripremiato in Italia e tra i più noti all'estero, Luigi Magni può essere definito un grande storico e poeta laico del Risorgimento italiano. I suoi capolavori sono portatori di messaggi di libertà intellettuale e civiltà morale: segni evidenti di una irrinunciabile laicità e della sua radicale libertà di pensiero, avulsa da qualsiasi schema precostituito o da compiacimento nei confronti del potere. Valori che da sempre costituiscono un patrimonio irrinunciabile per i Liberi Muratori del Grande Oriente d'Italia».
«Nelle sue opere cinematografiche ­ spiega il Gran Maestro Gustavo Raffi - Luigi Magni ha interpretato e vivificato l'epopea risorgimentale, di cui ha colto il carattere, moderno, liberale, europeo e laico - non per questo antireligioso ­ e soprattutto l'obiettivo di andare oltre la conquista dell'unità nazionale. Nei progetti dei patrioti e soprattutto dei tanti massoni che vi presero parte, il Risorgimento non doveva, infatti, limitarsi a realizzare il processo di unificazione. Essi erano convinti che la decadenza civile, culturale, sociale ed economica del paese poteva essere superata solo se l'Italia avesse raggiunto le conquiste civili dei paesi dell'Europa occidentale da cui l'aveva separata la Controriforma». Nel corso della serata, ­ alla quale partecipa lo scrittore Franco Abbina - Bruno Battisti D'Amario eseguirà alcuni brani musicali in onore del regista.

Mauro Cascio


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