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Latina. Il Gran Consiglio di An. Pennacchi sull'Indipendente: «Se da piccoli gli dicevi che sarebbero andati al governo cadevano dal seggiolone»
Domani 2 luglio si riunisce a Roma il Gran Consiglio di An. Sarebbe stato meglio il 25, ma non
fa niente, il tempo incalza, la guerra è persa e i cinesi, oltre che San Lorenzo, hanno
già bombardato di negozi tutto l'Esquilino. L'ordine del giorno Grandi è pronto, la lista
dei congiurati visionata dalla Corona è lunghissima e Berlusconi, per il pomeriggio del
giorno dopo, ha già precettato un'ambulanza che stazionerà nel cortile di palazzo Chigi. Le
legioni di Galbiati sono state messe in libera uscita e Fini è atteso in serata all'isola
di Ponza da cui, dopo breve intermezzo alla Maddalena, verrà trasferito al Gran Sasso.
Staremo a vedere.
Fonti bene informate sostengono però che tale Skorzeny stia addestrando un gruppetto di
paracadutisti. A Verona invece si sussurra dell'allestimento di un'aula per un maxi-processo,
a cui non è però ragionevolmente prevista grande affluenza di imputati. I più furbi
ripareranno sicuramente in Vaticano. Resterà qualche De Bono. Ciano non si sa ancora chi
lo fa (Mantovano?). Frank Wolff - che lo interpretò splendidamente nel film di Lizzani -
finì per sgozzarsi in una camera d'albergo. È un ruolo che non porta bene. Chissà che
gli succede a Ghini. I democristiani comunque neanche se li ammazzi. Quelli non li pigli
mai col sorcio in bocca. Selva - a chi gli dice che era nella P2 - lo porta in tribunale
e si fa dare i soldi. Sta messo proprio bene Fini. Sta messo peggio di Ghini.
Il reato ascrittogli, come si sa, è alto tradimento: "Hai snaturato la nostra identità,
hai fatto tutto da solo e guarda dove ci hai portato". Dice: "E dove li ha portati?".
Al governo. Stavano nelle fogne, nessuno ci voleva parlare, pure le mogli, quando
litigavano, li zittivano con "sporco fascista" e adesso stanno al governo. Permetti che
si incazzano? Loro oramai s'erano abituati come i garibaldini a ricordare i tempi della Rsi,
a farsi i saluti romani e a giocare coi medaglioni del Duce. E lui li ha sbattuti dentro
il potere, a fare gli assessori, i sottosegretari e perfino i ministri. Roba che se glielo
avessero detto da piccoli, cadevano dal seggiolone.
Dice: "No, non è merito suo, ci ha sdoganato Berlusconi". Beato te. È Fini che ha
sdoganato te e lui. Se non era per Fini - "Pei voti nostri", come diceva sempre Ajmone
Finestra - da mo' che Berlusconi stava in galera (però Finestra diceva pure sempre,
quand'ero piccolo io: "È pieno di Giuda 'sto partito"). È Fini che t'ha portato
nella modernità.
Dice: "Ma è andato a Gerusalemme senza ride e senza piagne". E che volevi, che continuava
a dire che avevate fatto bene a fare le leggi razziali? Ma che sei scemo?
Dice: "Ma non s'è astenuto ai referendum, non ha obbedito ai vescovi". E questo è il
tradimento? Secondo te Mussolini si faceva dire dai vescovi come doveva votare? Il
traditore sei tu. Il fascio non era guelfo, era ghibellino; ha fatto il Concordato
proprio per sancire: "Ecco qua i soldi, tanto di cappello per la religione ma tu fai
la chiesa e io faccio lo Stato: niente confusioni per piacere", e appena invece le
hanno fatte, ha dato una bella ripassata sulla schiena alla Fuci. Il fascismo, con
rispetto parlando, stava nel pieno della tradizione laica e risorgimentale - perfino
progressista secondo lui - non in quella lefebvriano-oscurantista che vuoi tu. E a
questo che come Mosè scende dal Sinai - dopo che già t'ha fatto attraversare il Mar Rosso -
con le nuove tavole della modernità, tu gli fai trovare Edward G. Robinson sotto il
vitello d'oro a dirgli: "Torniamo a Pio IX: voglio fare il segretario"? Ma va' a Verona, va'.
Antonio Pennacchi
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