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Latina. Illuminati o fulminati? I cattolici scendono in campo contro il Wrestling. Joseph Ratzinger sfiderà sul ring John Cena ed Undertaker?
Sarà il caldo, ma i cattolici italiani hanno deciso di rendersi insopportabili
anche ai laici più laici e disinteressati. Complice l'ondata emotiva seguita
alla morte del papa polacco e complice l'inatteso successo dell'astensione referendaria
il clericalismo più bigotto e medievale ha cominciato a menar colpi. Ndo cojo
cojo. La credenza religiosa più diffusa nel nostro paese, dopo aver investito
tutta la sua credibilità per giurare e spergiurare che un pugno di cellule
sono "vita", contrariamente a quanto sostengono 51 premi Nobel, ora si sono
trasferiti alla società civile. Prima i Pokèmon. Poi i gay. Poi niente poco di meno scende
in campo Ratzinger contro Harry Potter. Ed oggi c'è un nuovo nemico da combattere.
Il Wrestling. Bene, sono almeno quattro secoli che i cattolici sono abituati
anche a essere presi per il culo. Ma c'è da dire che non si erano mai esposti a tanto.
Manco c'è più gusto. Si prendono ormai per culo da sé, senza interventi esterni.
E i vecchi anticlericali ci rimangono male. Cappero, e io mo che faccio?
No agli incontri di wrestling tra le quattro e le sette del pomeriggio, le ore considerate
fascia protetta per la visione dei bambini. Ma il Comitato tv e minori si riserva di mettere
in atto ulteriori provvedimenti pur di tentare di arginare questa moda. Meglio, pur di
«evitare che si accentui e si cronicizzi l’attuale punta di infatuazione», così come
testualmente recita la delibera varata da questo Comitato che è un organo del ministero
delle Comunicazioni ed è presieduto da Emilio Rossi, cattolico ed ex-direttore del Tg1.
Per il momento Italia1 non sembra molto interessata a questi "documenti". Prosegue
sia la programmazione di Smackdown, il lunedì sera, che la fascia pomeridiana.
Più che uno schiaffo all'integralismo cattolico, come sempre illiberale
e proibizionista, una frog splash.
Mauro Cascio
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