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Latina. L’asse Ru-Ru, ovvero l’alleanza tra Rutelli e Ruini. Le genuflessioni comuniste ed ex-radicali per catturare le simpatie vaticane
L’asse Ru-Ru, ovvero l’alleanza tra Rutelli e Ruini sembra ormai essersi consolidata. L’ex
ragazzo allevato alla politica da Marco Pannella, ha ormai superato tutte le prove per
rinnegare le sue origini radicali: dai lauti finanziamenti erogati, in qualità di Sindaco
di Roma, alla Chiesa per il Giubileo del 2000, alla ricelebrazione delle sue nozze secondo
il rito cattolico apostolico romano. L’astuto cardinale Camillo Ruini, alla ricerca
di politici supersicuri a destra e a sinistra, è stato molto attento a verificare la
sicura fede di Rutelli. E da quando questi, come i vari Pera e Casini, ha appoggiato la
linea astensionista voluta dalle gerarchie cattoliche per far fallire il referendum contro
la legge sulla fecondazione assistita, il presidente della Cei ha avuto la garanzia di
avere anche in lui una vera e propria colonna. Adesso è venuto per Rutelli il momento
di incassare quanto ha investito in questi anni nel Vaticano.
L’agone politico è assai duro e le elezioni non sono così lontane! La partita tra chi
meglio rappresenta il "grande centro" è tutta da giocare. Lo sa bene Francesco Rutelli,
che sta cercando di creare le condizioni favorevoli per diventare il laeder di uno
schieramento sempre più di centro e sempre meno di sinistra. Non è un caso che Berlusconi
l’abbia sollecitato ad entrare nella sua coalizione. Ma Rutelli si prepara al dopo Berlusconi.
È nell’opposizione allo schieramento di centrodestra che può finalmente sperare di
diventare il primo. Non è allora Prodi che lo preoccupa. La sua candidatura sembra
essere ormai un po’ logora, e certamente non uscirà rafforzata dalle "primarie". È
Veltroni a preoccupare Rutelli. L’attuale Sindaco di Roma si è guadagnati infatti molti
consensi per le sue capacità amministrative. Soprattutto tanti cattocomunisti lo
adorano per le sue campagne a favore dell’Africa e, la Chiesa romana, che certamente
lo tiene sotto osservazione, non lo disdegna. Del resto, i giri di valzer col Vaticano
di Veltroni sono iniziati quando, da direttore dell’Unità pensò di pubblicare i Vangeli
autorizzati dalla Cei, e di recarsi da Wojtyla, con tanto di figli al seguito, per
fargliene dono; sono proseguiti, una volta divenuto Sindaco, col conferimento della
cittadinanza onoraria a Giovanni Paolo II; recentemente colla proposta di intitolargli
la Stazione Termini.
Ma Rutelli vede lungo, pertanto ha iniziato a lanciare qualche strale contro il pericoloso
concorrente alla laederschip dell’Unione. Così, qualche giorno fa, è intervenuto con
grande risonanza mass-mediatica per contestare il progetto del Campidoglio per la
riunificazione di Villa Pamphili, tagliata in due nel 1960 per le Olimpiadi. Insomma
proprio su un grande progetto di respiro urbanistico cittadino voluto da questo Consiglio
Comunale, e che prevede un finanziamento di circa 80 milioni, Veltroni viene criticato
da Rutelli per la poco avveduta politica nel saper individuare le priorità. "Un
investimento giusto - ha detto Rutelli - ma non mi sembra una priorità". Lui, del resto,
quando nel 1994 aveva avviato il progetto per le "50 Chiese per Roma", di priorità
se ne intendeva. Di altri edifici di culto cattolico tutti sentivamo il bisogno a Roma!
Maria Mantello
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