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Latina. Se l'anatroccolo diventa un cigno. Massimo Rosolini: «Bisogna ridisegnare tutto l'impianto urbanistico del lido». Il sogno del porto
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Massimo Rosolini, assessore all'urbanistica
del Comune di Latina. Un litorale che sulla carta può sfondare, con risorse
naturalistiche che poche località, almeno nel Lazio, possono offrire (incluso
un parco nazionale) e una grave situazione di abusivismo e di edilizia selvaggia,
che ha caratterizzato almeno un decennio, negli anni cinquanta. Che cosa sta
facendo l'amministrazione comunale?
«A novembre avremo i primi risultati del concorso di idee sulla marina che abbiamo lanciato.
Ci aspettiamo tante proposte. Questo è un territorio con grandi
potenzialità e grandi criticità. Non c'è nessuna possibilità di rilancio
se non c'è una riqualificazione e un ridisegno di un nuovo assetto, da
Capoportiere a Foceverde. Si tratta di una vera e propria sfida urbanistica.
Far sì che questo terreno diventi un pezzo importante della città, un pezzo
di costa vivo tutto l'anno perché la nostra intenzione è destagionalizzare.
Stiamo parlando di 2500 ettari, circa un decimo dell'intero territorio comunale.
Una bella impresa.
Tutto questo è connesso all'iniziativa del porto di Foceverde, che è il volano delle
nostre iniziative».
Quando? «Il porto sta seguendo una sua strada. Le forme sono quelle di un progetto
di fattibilità, già approvato dal consiglio, e un progetto preliminare in corso
di realizzazione. Il pontile della ex nucleare sarà riqualificato e diventerà una
passeggiata a mare intorno a cui ci sarà anche una parte del sistema portuale, per
gli attracchi delle imbarcazioni».
Il sistema portuale avrà una struttura complessa... «Sì, ci sarà anche l'attracco
per le imbarcazioni private, come dicevo, il collegamento con le isole pontine e la cantieristica».
L'impatto ambientale? «Anche questo sarà oggetto di studio e di approfondimento».
Andrea Apruzzese
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