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Gaeta. Parco Regionale Riviera di Ulisse. I Ds ancora contro Amato La Mura. Il quale respinge al mittente le accuse, dicendo che...

Il capogruppo consiliare dei DS di Gaeta ha criticato alcune scelte operate dai vertici del Parco Regionale Riviera di Ulisse e in particolare il Presidente Amato La Mura che rappresenta istituzionalmente l'ente. Puntualmente, La Mura risponde ad ognuno degli argomenti evidenziati da Di Maggio e difende il suo operato e quello del consiglio direttivo dell'ente. Innanzitutto contesto a Di Maggio che il corso per salvamento non è "in fase di organizzazione" ma è stato completato dal personale addetto alla sorveglianza delle aree marine nelle prime settimane di luglio; inoltre, dopo aver acquisito il brevetto di bagnino di salvataggio, i guardiaparco hanno anche completato un corso per la condotta di piccoli natanti tenuto dai responsabili della Capitaneria di Porto di Gaeta al fine di poter utilizzare a pieno titolo i tre gommoni nelle aree di Sperlonga, Gaeta e Gianola di Formia dove stanno già da tempo svolgendo l'attività di sorveglianza. E l'aver acquistato i gommoni con grande anticipo ci ha consentito di allestirli ed utilizzarli in questa stagione estiva: non potevamo metterli a mare - come auspicato da Di Maggio - durante l'inverno perché non avrebbero retto ai marosi trattandosi di piccole imbarcazioni con motore di 25 cavalli. «Circa l'accusa di aver abbattuto la scorsa estate alberi per "consentire l'accesso al cantiere della Cisterna Maggiore (Gianola)", La Mura sottolinea che si è reso necessario un leggero ampliamento del sentiero esistente per consentire l'accesso all'area archeologica di Gianola alle persone diversamente abili ma soprattutto ai mezzi dell'unità antincendio; si tratta di un'area particolarmente a rischio come dimostrano le cronache giornalistiche. Sono stati tagliati solo alcuni esemplari di essenze arboree ed arbustive di piccola dimensione e senza arrecare alcun danno all'ambiente di cui siamo, invece, difensori. Sulla gestione "contestataci da Di Maggio" delle aree di parcheggio a Monte Orlando, occorre sottolineare che il Comune di Gaeta non ha ancora provveduto, attraverso un atto amministrativo, ad affidare la gestione dell'area naturale protetta all'ente Parco il quale, invece, è subentrato comunque nella gestione al Comune in ottemperanza all'articolo 20 della Legge Regionale 29/1997 "Norme in materia di aree naturali protette regionali". Difatti, il mese scorso il Comune, proprio nel rispetto della legge regionale, ha cominciato a "passare" al Parco la gestione degli automezzi utilizzati dai guardiaparco. Tuttavia, in attesa di un formale atto amministrativo, già l'ente opera "di fatto" con i servizi di pulizia, di trasporto con bus navetta e di accesso al Mausoleo L. Munazio Planco ed in sintonia con il piano di assetto di Monte Orlando. A Di Maggio voglio poi ricordare che con delibera del 4 agosto, proprio in deroga al Regolamento di attuazione dell'allora Parco regionale Urbano di Monte Orlando, il Consiglio direttivo ha approvato il transito a tutte le autovetture lungo la via SS. Trinità (sede del Santuario della Montagna Spaccata) fino al parcheggio "Malladrone" e ha limitato l'interdizione del parcheggio stesso ad una fascia di soli ml 4,00 dal confine lato spiaggia di Serapo, riabilitando l'uso dello stesso per la restante parte, in linea con l'ordinanza sindacale firmata da Silvio D'Amante il 4 settembre 2001. Nell'ex polveriera Real Ferdinando si sta allestendo il Museo geo-paleontologico in virtù di finanziamenti che il Comune di Gaeta - grazie all'interessamento del vice presidente del Parco e consigliere comunale di Gaeta, Mauro Sasso - aveva ottenuto dalla Regione. Sia io che Sasso auspichiamo che la giunta Marrazzo voglia finanziare il secondo modulo che prevede anche iniziative didattiche a favore di studenti. Naturalmente, la Real Ferdinando ed altri manufatti troveranno definizione nella delibera che il Comune di Gaeta andrà ad adottare sul passaggio di gestione di questi beni all'amministrazione del Parco. Nonostante la mancanza di questo atto amministrativo, i servizi vengono comunque svolti nell'area di Monte Orlando: essi sono stati affidati al Consorzio Social Team di Latina che si avvale di 18 collaboratori che operano non solo a Gaeta ma anche nelle aree protette di Gianola e Monte di Scauri e di Sperlonga. È vero, purtroppo, che questi collaboratori non hanno ancora percepito la retribuzione: di questo siamo i primi a dispiacercene; ma è altrettanto vero che i soldi assegnatici dalla Regione per questi collaboratori e per molte altre iniziative messe in cantiere non sono stati ancora trasferiti nelle casse del Parco. Abbiamo sollecitato più volte i responsabili regionali, ma ad oggi abbiamo potuto far fronte alle spese con un sesto delle risorse economiche assegnate a questo ente nel bilancio di previsione 2005. Subito dopo l'insediamento della Giunta Marrazzo, io e Sasso abbiamo più volte chiesto la segreteria dell'assessore regionale all'ambiente Angelo Bonelli di essere ricevuti a Roma. Lo sa Di Maggio che non abbiamo mai avuto una risposta? Noi saremmo andati a perorare la causa del Parco, quella dei collaboratori che operano per il Consorzio e di altri fornitori che attendono da mesi di essere pagati… Tuttavia, in un anno di gestione, questo consiglio di amministrazione che rimarrà in carica fino al 16 agosto (i parchi regionali saranno commissariati dal 17 agosto in attesa dell'insediamento di nuovi consigli direttivi) ha fatto moltissimo e lo testimoniano i fatti e le iniziative messe in cantiere e realizzate. Io auguro a Di Maggio ed al presidente che mi sostituirà di poter fare altrettanto! Il Parco sarà gestito da un presidente di sinistra dal momento che la Regione è amministrata dal centro-sinistra. Noi siamo rispettosi del metodo dell'alternanza; non condividiamo, però, il metodo che ha adottato Di Maggio: attaccare per governare! Noi difendiamo il nostro operato svolto al fine di favorire la valorizzazione dell'area protetta di Monte Orlando e delle altre aree del Parco sotto il profilo ambientale, naturalistico e storico-archeologico: chi ci sostituirà si renderà conto che in un anno di gestione - particolare e difficile proprio per l'accorpamento burocratico-amministrativo di aree che avevano gestioni finanziarie diverse e ricadenti nei comuni di Sperlonga, Gaeta, Formia e Minturno - tantissimo è stato fatto. E molto bene. Ce ne andiamo soddisfatti del lavoro svolto per il Parco e per le popolazioni locali».

Andrea Apruzzese


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