Venerdì 02/05/2025 | |
![]() |
categorie | ||
Home page | Appuntamenti | Cronaca |
Cultura | Economia | Politica |
Sport |
Parvapolis >> Sport Latina. Il multiculturalismo del Panathlon
Il concetto di "multiculturalismo", con particolare attenzione al suo
significato nell'ambito sportivo, è stato al centro del XV° Congresso
Internazionale del Panathlon, tenutosi a Parma. Il tema delle
diversità culturali è di scottante attualità, che nello sport può
trovare uno strumento in grado di facilitare l'integrazione fra
persone di differente religione e formazione. Una eccellente
esemplificazione di ciò è stata fornita dal cortometraggio "Dream
team", girato dall'Istituto Comprensivo "Dante Alighieri" di Formia –
sotto la guida delle professoresse Lillia Scarino e Pina Prota - e
proiettato nel corso del Congresso. Una ragazza musulmana che
frequenta una scuola italiana, vinte le iniziali resistenze del padre,
decide di partecipare ad una gara di atletica. Il suo rispetto delle
tradizioni religiose – al raduno si presenta col burka, e non esce con
le compagne di squadra per andare in discoteca - la portano in
principio ad alienarsi le simpatie delle altre atlete. Queste, però,
comprendono le difficoltà che deve affrontare la ragazza nel vivere in
un mondo così diverso da quello a cui è stata educata, e decidono di
farle vincere la gara, sperando che in questa maniera si possano
accorciare le distanze. Il padre, pur emozionato per il successo,
sceso dagli spalti al termine della competizione restituisce alla
ragazza il burka. Un finale che vuole sottolineare come sia possibile
la convivenza fra diverse culture, senza che l'una debba
necessariamente prevalere sull'altra.
Il video è stato proiettato durante una recente conviviale del
Panathlon Club di Latina, durante la quale il presidente Massimo Zichi
ha illustrato ai soci le linee che l'associazione intende seguire nel
prossimo futuro. Linee messe in luce durante il congresso parmense dai
relatori: Antonio Spallino, presidente della Commissione Cultura del
Panathlon International, ha evidenziato in quella sede l'importanza di
favorire nello sport il primato dell'etica, della cultura e del fair
play. Nello spirito dell'olimpismo che Spallino conosce bene, essendo
stato medaglia d'oro nel fioretto ai Giochi di Melbourne '56, il
Panathlon si propone di favorire l'amicizia, nella convinzione che il
motto dell'associazione – "ludis jungit", ovvero il gioco unisce –
sigilli la convinzione della valenza formativa e solidaristica
dell'attività sportiva a tutte le età, in qualsiasi condizione
psico-fisica, sotto qualunque cielo e senza distinzione di razza, di
sesso, di età, come recita lo statuto panathletico.
L'importanza del multiculturalismo nello sport è stata spiegata dal
giornalista e scrittore Aldo Aledda, prendendo spunto dall'importanza
che vanno sempre più assumendo gli insediamenti di diversi gruppi
etnici nell'area europea e americana. Due i momenti principali di
questo "flusso migratorio": l'ingresso nel nuovo paese di forze nuove,
col bagaglio di cultura e conoscenza sportiva che ciascun gruppo reca,
e la fase della stabilizzazione, che per molti comporta anche
l'assunzione di abiti sportivi. Sin dal suo apparire, nell'Ottocento,
lo sport moderno ha mostrato la tendenza ad assumere una dimensione
soprannazionale, agendo esso stesso alla stregua di un agente di
globalizzazione. Un fenomeno che ha due facce: da una parte le
migrazioni degli atleti professionisti negli alti livelli dello sport
internazionale, dall'altra coloro che si spostano per motivi diversi
da quelli sportivi. Su questi ultimi si è concentrata la ricerca del
Panathlon, coordinata da Aledda, che ha dimostrato come lo sport,
ponendosi quasi come una "lingua franca", riesca a integrare gli
stranieri nella società di accoglienza ed agevoli la comprensione tra
culture diverse. Le potenzialità dello sport vanno al di là del suo
essere strumento di integrazione: esso diventa anche un mezzo per la
cosiddetta "mobilità ascendente" – ovvero accresce la possibilità di
favorire relazioni sociali e trovare lavoro, agendo da credenziale – e
occasione per dialogare con pari dignità con tutti gli altri segmenti
della società.
Questa ulteriore valenza sociale dello sport merita di essere portata
in primo piano, specie su un territorio come quello pontino nel quale
la questione dell'integrazione culturale si fa sempre più pressante:
una missione che il Panathlon Club di Latina intende promuovere e
sviluppare. Rita Bittarelli |
PocketPC visualization by Panservice |