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Latina. Ora di Religione. Nelle scuole superiori italiane il 33% dei ragazzi non la frequenta. E in Spagna il governo Zapatero la declassa...
Cala l'interesse degli studenti italiani per l'ora di religione. Nelle scuole superiori infatti, si legge
su Repubblica,
la percentuale di ragazzi e ragazze che hanno deciso di non seguire la materia è salito
dall'11, 7 per cento del 2001 al 37,6 dell'ultimo anno scolastico. Ormai, uno studente
delle superiori su tre non frequenta.
L'ingresso nelle classi italiane di migliaia di alunni stranieri provenienti dai paesi asiatici e africani, passati in vent'anni (dal 1983/1984 al 2003/2004) da 6.104 a 282.683, ha certamente avuto il suo peso, ma probabilmente non basta a spiegare la fuga che si registra nel passaggio dalla scuola media al superiore.
Nella scuola dell'infanzia, infatti, il numero dei piccoli che non seguono le lezioni di Religione sfiora il 10 per cento. Percentuale che cala al 6,1 per cento alla primaria (l'ex elementare) per crescere nuovamente alla secondaria di primo grado (11,2 per cento, alla scuola media).
Nella scuola secondaria di secondo si registra un vero esodo dalle classi, con il 37,6 per cento di ragazzi che a scuola preferisce fare altro anziché Religione. Percentuale che si accresce nelle classi terminali e non varia praticamente se si prendono in considerazione i dati delle sole ragazze. Nelle regioni del Centro-Sud, a eccezione del Lazio, il fenomeno è tradizionalmente più contenuto rispetto alle regioni del Nord, dove in Liguria si sfiora il 50 per cento.
Esultano i liberali: "Non dovremo fare nessuna battaglia per buttare fuori i cattolici
fuori dalla scuola, perché saranno espulsi dalla stessa cultura".
Intanto buone notizie sul fronte laico anche
in Spagna
dove da ieri, grazie al Governo Zapatero,
l'ora di religione a scuola non sarà più obbligatoria e seguirne o meno le lezioni
non peserà sulla valutazione dello studente.
Antonio Pennacchi
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