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Consiglio comunale, si litiga su Bilancio e università
Anche il Consiglio comunale di Latina ha provveduto a votare, entro la giornata di ieri, l’assestamento di Bilancio, così come previsto dalle normative sugli Enti locali. Le naturali critiche dell’opposizione sono diventate a tratti dei veri e propri “scontri”, che hanno raggiunto il culmine durante le dichiarazioni di voto, con il presidente De Monaco costretto a sospendere la seduta per alcuni minuti, riunendo i capigruppo, e facendogli dire a microfoni spenti che «mo m’hanno rotto i c… tutti quanti!». Effettivamente, tra le “provocazioni” del consigliere De Marchis, che alzava il pugno, e le risposte di Cesare Bruni e degli altri consiglieri, era diventato impossibile proseguire i lavori. Alla ripresa della seduta il Sindaco ha duramente “censurato” il comportamento di De Marchis sostenendo che «non si può mortificare con un certo comportamento l’intero Consiglio comunale, è avvilente assistere a scene di questo tipo». La pietra dello scandalo è stata l’assestamento di Bilancio, l’operazione con cui si verifica il Bilancio dell’anno corrente rispetto a quanto preventivato. Nelle casse del Comune sono entrati, non previsti, quasi 5 miliardi e quattrocento milioni di lire: più di 4 miliardi arrivano dalla Regione Lazio sotto forma di contributo per i trasporti relativo agli anni 94-95-96, il restante miliardo si forma tra il Fondo di svalutazione dei crediti e l’avanzo di amministrazione dello scorso anno. Tra le minori entrate, invece, spicca un miliardo in meno derivante dall’ICI. Il Comune perde questi soldi per una decisione di “apertura sociale”. Nel 1999 è stata introdotta la riduzione “aliquota prima casa” anche per quelle unità abitative che il proprietario avesse dato in uso ai suoi diretti familiari, per le quali negli anni precedenti pagava come “seconda o terza” casa. A conti fatti, rispetto alle previsioni, la cassa comunale si ritrova in attivo di due miliardi e seicento milioni. La discussione si è accesa analizzando alcune voci del prospetto riportante le maggiori spese che saranno coperte, in futuro, con questi soldi. L’opposizione ha attaccato la Giunta sui 50 milioni previsti come “missione per amministratori comunali”, cioè la visita che compieranno Giunta e rappresentanti del Consiglio comunale (qualcuno mormora che ci sia posto pure per i giornalisti) al Parco Tematico di Poitiers, in Francia, per rendersi conto di ciò che si realizzerà anche a Latina. Da ridire anche sui 300 milioni per il trasloco di alcuni uffici comunali, necessari per i lavori di ristrutturazione e messa a norma. Contestati i 90 milioni per iniziative sportive, carenti di motivazioni e presentati senza nota scritta. Il punto che ha scatenato la bagarre è stato, però, quello che prevede 5 milioni da destinare a “carta, stampati ecc… per l’Ufficio Politiche comunitarie”. Il finimondo, e la sospensione della seduta. Al rientro si è cercato di spiegare che questi soldi non servono per “i biglietti da visita” dell’onorevole Vincenzo Bianchi, è suo l’assessorato, ma sono il normale fondo di dotazione che spetta ad ogni Servizio o Ufficio dell’Amministrazione comunale, ed erano oltretutto da prevedere, non è stata ancora spesa una lira, visto che questo Ufficio politiche comunitarie è nato quest’anno. Anzi Vincenzo Bianchi ha tenuto a precisare che «l’Ufficio permetterà di tenere sotto controllo tutto il sistema di accesso ai finanziamenti della Comunità europea e della Regione Lazio, e permettere così la crescita economica e sociale della città». Nell’opposizione si distinguono gli interventi di Davoli e Costanzo, i quali riconoscono lo sforzo fatto dalla Giunta per dare i maggiori chiarimenti possibili sulle spese, ma non sono sufficienti per cui si voteranno con l’astensione. In sede di voto Costanzo poi alzerà la mano tra i contrari, mentre Davoli uscirà dall’aula, per farsi dichiarare assente, in modo da non mettere in difficoltà il suo capogruppo Enzo De Amicis che ha annunciato il voto contrario del Partito popolare. L’opposizione di Marcucci si astiene. L’assestamento passa quindi con i soli voti favorevoli del Polo, contraria l’opposizione. Il Consiglio comunale vota, poi, anche la prosecuzione per il solo prossimo anno del Cup, il Consorzio per l’Università pontina. Anche qui delle discussioni, che di certo si ripresenteranno alla prima occasione possibile.
Remigio Russo
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