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Latina. Crisi in Comune. Vincenzo Zaccheo: «Io penso alla politica con spirito di servizio. Qualcuno
è interessato solo alla gloria e alle poltrone»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vincenzo Zaccheo, Sindaco di Latina. Da qualche mese c'è maretta in maggioranza.
Da qualche settimana si ammette la crisi all'interno del centrodestra... «Sì, è un periodo in cui c'è un imbarazzo innegabile.
C'è una forza politica di maggioranza che non si presenta nelle commissioni o in consiglio. Pur avendo avuto un mandato
dai cittadini. È il suo linguaggio politico per fare delle richieste, che stiamo valutando, che stanno valutando i segretari
provinciali e regionali. Io non intendo fermarmi intanto con la mia attività amministrativa. Abbiamo tante cose in cantiere
per la crescita della nostra città e non possono essere fermate».
Questa crisi rispecchia la crisi nazionale?
«C'è una ricollocazione nei due schieramenti. Non è solo un bilanciamento di forze. Molti fanno proprio le valigie e considerano
nuove opportunità. Per loro destra o sinistra pari sono. A qualcuno non è andata giù
la sconfitta delle Regionali. Ed ha paura di non avere più una poltrona. Per il mio stile non ho mai pensato di fare cose
diverse da quanto il corpo politico mi ha conferito. Né di tradire i miei ideali. Quando sono stato
all'opposizione ho fatto opposizione. Oggi quelle proposte fanno parte del
mio programma di governo. Ecco, chi pensa di governare, di candidarsi,
deve farlo con spirito di servizio».
Il riferimento è al consigliere Giuseppe Coluzzi che ha deciso di trasmigrare da un Polo all'altro...
«Io la conosco bene questa gente. La conosco già da quando io ero all'opposizione e loro al governo.
Ecco, io non so se questo consigliere sia mai stato davvero di maggioranza. Ha spesso votato contro.
Pensiamo al Bilancio».
Una verifica, oggi, è utile?
«Per bilanciare la compagine di governo, sì. Ma non può essere unilaterale».
Mozione di sfiducia a Zappalà...
«È una cosa che va letta attentamente. Non possiamo negare che nel
passato tra me e lui nel passato ci sono state tante frizioni. Ma siamo
sempre stati corretti».
Quanti vorrebbero il suo posto?
«Vi ricordate quando venne Fini per il trentennali della mia consiliatura?
Io sono 35 anni che sto in consiglio comunale. All'epoca si lanciò la mia candidatura a sindaco.
E sono parlamentare, alla terza legislatura. Per fare il sindaco bisogna partire della primina,
come dico sempre. Dai consigli di quartiere, dalle circoscrizioni. Non ci si improvvisa.
È un'attività molto difficile».
Elisabetta Rizzo
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