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Formia. Discarica di Penitro. La CdL: «Aldilà delle chiacchiere di rassicurazione non abbiamo
visto nessun documento sulla questione»
"Alla luce delle analisi compiute dal ministero dell’ambiente e dall’ ICRAM sui sedimenti di spiaggia del litorale di Bagnoli sentiamo la necessità di avere totali rassicurazioni circa la non pericolosità dei rifiuti che verranno conferiti nella discarica di Formia in località Penitro". Così i segretari
delle forze della Cdl:
«Rileviamo, con una certa preoccupazione, che le suddette analisi hanno accertato oltre ad un consistente inquinamento da idrocarburi, alcuni dati particolarmente indicativi di alterazione ambientale: elevate concentrazioni di metalli pesanti ed aree fortemente contaminate da IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) e, infine, valori di tossicità medio-alti.
A questo punto viene spontaneo chiedersi: quali garanzie abbiamo che, tra i tanti materiali provenienti da Bagnoli non ce ne siano, sia pur parzialmente, alcuni con le suddette sostanze inquinanti?
Formuliamo tale inquietante interrogativo poiché al di là delle “chiacchiere di rassicurazione”, fino ad oggi non abbiamo ancora visto alcun documento ufficiale di certificazione di tale rifiuto. In particolare vorremmo avere la certezza che, ai sensi del d.lgs. 36/2003 e del successivo D.M. attuativo, i codici dei rifiuti scaricati sul nostro territorio rientrino a pieno titolo tra gli inerti.
In sostanza non vorremmo che nel calderone dei rifiuti rientrassero anche elementi dimessi che nulla hanno a che vedere con il semplice calcinaccio da demolizione, ma, provenendo magari da altre ubicazioni, possano rivelarsi inquinati da metalli pesanti come abbiamo visto essere accaduto per la ben più distante spiaggia di Bagnoli.
Se, come dicono le relazioni, la spiaggia “presenta elevata pericolosità da agenti contaminanti, molti dei quali ad elevata cancerogenicità”, come facciamo ad escludere che materiale a diretto contatto con tali agenti non presenti i medesimi rischi?
Certamente chiediamo ai soggetti in indirizzo di attivare tutte le procedure e le forze a disposizione affinché il territorio di Formia ed in particolare quello della circoscrizione di Penitro non diventino la pattumiera non solo di calcinacci ma di sostanze ben più pericolose.
In attesa di ricevere i risultati delle analisi suddette, nonché la specifica dei codici di rifiuto dei materiali provenienti da Bagnoli, concludiamo chiedendo che, prima dell’inizio delle operazioni, agenzie ed istituti di nostra fiducia verifichino la corrispondenza del materiale da scaricare ai codici di rifiuto dichiarati.
Siamo consapevoli dell’onerosità di tale operazione ma siamo ancora più consapevoli della necessità di salvaguardare con tutti i mezzi la salute dei cittadini del territorio formiano e non solo».
Elisabetta Rizzo
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