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Latina. Pacifisti o pacifinti? Enrico Bordieri: «Sfileremo a Perugia senza pregiudizi».
Ma Bush è un "dittatore" e l'America "imperialista"
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Enrico Bordieri, presidente dell'Arci Latina, un'associazione nata lo scorso ottobre che quest'anno parteciperà alla marcia cosiddetta
della "Pace". Perché aderire ad una manifestazione da più parti criticata per la sua quasi dichiarata faziosità? «È una marcia che attraverso la Pace intende perseguire
valori di solidarietà umana, quindi giustizia, quindi uguaglianza. Una Pace senza questi valori non esiste, non c'è. La guerra è l'espressione di queste differenze.
Noi partecipiamo con la speranza di allargare l'influenza di coloro che vogliono una Pace permeata dei valori di cui dicevo prima. Una Pace che non può sempre
far pagare ai poveri le situazioni di disagio, le pretese e le prepotenze dei ricchi (un'altra categoria da considerare)». Insistiamo. Visti i toni dichiaratamente demagogici
degli organizzatori, questa marcia non rischia di avere tinte politiche, acritiche, antiamericane? «No, non è una marcia antiamericana. Può essere antiamericana, così
come è antimarocchina. I marocchini stanno occupando terre soffocando le libertà di un popolo esiguo che oggi si trova in condizioni di estrema precarietà.
Ma sono poveri. Non hanno petrolio. E lì le bombe non ce le va a buttare nessuno. In maniera preventiva e senza dichiarazione di guerra. Il problema diventa sempre
quello di individuare nei protagonisti gli interessi che li muovono. Io sono tra coloro che cercano di combattere chi vuole sopprimere i diritti dei poveri e della
gente che non può difendersi, perché aperta a tutti i ricatti di chi ha i poteri, e io dico: il potere mondiale. Cioè l'America». Per lei l'America non è liberale, non è una democrazia?
«Per un periodo in cui una democrazia esprime un presidente dittatore come Bush ed imperialista come Bush, l'America perde i connotati della democrazia.
Anche l'America si sta ribellando all'alto prezzo che stanno pagando con il numero di bare che stanno tornando a casa». Vediamo se abbiamo capito.
Bush è il conquistatore, Saddam Hussein l'agnellino... «Assolutamente no. Saddam non è una vittima, né un agnellino. Ma diamo uno sguardo per il mondo e vediamo
quanti Saddam piccoli e grandi ci sono. Se li dovessimo mandar via dovremmo fare una guerra dopo l'altra. Come dice la nostra Costituzione la guerra
deve essere cancellata come mezzo di risoluzione dei problemi del mondo. E la nostra Costituzione non è né di destra né di sinistra. Ma è la Costituzione di tutti
gli Italiani. E io mi chiedo cosa ci stiano a fare i nostri carabinieri nel deserto. Portatori di pace, dicono. Coi mitra? Queste sono le questioni aperte, che dispiacciono.
Perché noi abbiamo grande stima per i Carabinieri. Per i nostri figli, in divisa, che stanno lì senza sapere nemmeno perché». Questa è una provocazione un po'
scorretta. Lì ci stanno per aiutare, non per ammazzare... «Io dico che non sanno perché perché sono stati mandati lì come "missione di Pace", poi si sono visti
oggetto di attentati e, per difendersi, si sono visti costretti a fare morti a loro volta. Questa è guerra, non è Pace».
Elisabetta Rizzo
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