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Latina. I socialisti, Cicchitto e il culo della balena. Antonio Pennacchi sull'Indipendente di oggi: «Una lunga tradizione che spesso si dimentica»

Gianfranco De Turris s’è incazzato, qualche giorno fa, perché ultimamente Scalfari e Ottone hanno parlato bene del Duce che faceva le bonifiche: “Ah, e te ne ricordi mo’?”. Be’, ognuno si ricorda quando gli pare, mica ciài il copyright. Io ti vorrei far vedere mia moglie, quando litighiamo, di che cosa è capace di andarsi a ricordare. Dio ne scampi e liberi. Dice: “Eh no, quelli se ne ricordano solo per denigrare Berlusconi e, pur di parlare male del governo delle destre, sono finalmente disposti ad ammettere qualche merito di Mussolini, come a dire: perfino lui era meglio di voi”. Ho capito, però tu vorrai ammettere che, nella realtà effettuale delle cose, non è che loro dicano poi tanto il falso. Mo’ lascia stare le guerre e le leggi razziali – anche se questo, pure se un po’ più piccola, ci ha portato in guerra pure lui e in ogni caso non è detta ancora l’ultima parola e, pure sul meticciato, anche lì si è presa una gran bella strada – però quello in sei mesi fece Littoria e tu in cinque anni non hai fatto la Salerno-Reggio Calabria. Mo’ mettila come ti pare. Tutto il resto della destra invece – a differenza di De Turris – è incazzato con Bobo Craxi perché ha detto che il posto dei socialisti è a sinistra: “E come ti permetti?”. A me mi pare che la gente è matta. E dove dovrebbero stare i socialisti, in culo alla balena? Ma solo in questo Paese si vedono certe cose. Tu trovami un solo altro posto dove stanno a destra; a parte il fatto che per me dovrebbero stare a sinistra anche i fasci, almeno quelli veri, con cui siamo solo fratelli separati. Anche De Turris vorrà ammettere che Benito Mussolini si sarebbe trovato un po’ stretto in un governo Berlusconi. E quando gliele facevano fare l’Iri, l’Anas e le bonifiche? Lui espropriò la grande proprietà – 70mila ettari solo in Agro Pontino – levò le terre ai ricchi e le diede ai poveri. A Berlusconi gli piglierebbe un colpo. La prima cosa che fece fu l’abolizione della tassa di successione e le leggi ad personam. Per lui Mussolini era un comunista. E del resto trovami in tutta la storia, antica e moderna, d’ogni parte del globo, un solo regime di destra – democratico, dittatoriale e/o reazionario quanto ti pare – che leva le terre ai ricchi per darle ai poveri. Delle due l’una – e questo è un fatto strutturale da cui proprio non si scappa – o non è vero che hai dato le terre ai poveri o non è vero che sei di destra. Mo’ fa’ come ti pare. Dice: “Vabbe’, ma chi glielo spiega a Alemanno? Non c’è riuscito Pera”. Vero, e così Cicchitto, il quale insiste che tra sinistra e socialisti la storia si è chiusa a tangentopoli – a parte il fatto che comunque qualcuno ha rubato e lui si scorda troppo facilmente, per essere sincero, i servizi di Fede e delle tv di Berlusconi, i cappi della Lega e gli innamoramenti dipietristi di An – da allora in poi basta: “Il discorso è chiuso”. Ah sì, e perché? Tutta la storia del socialismo in Italia si racchiuderebbe in quella di Bettino Craxi e Cicchitto Fabrizio? (con tutto il rispetto per Craxi, naturalmente). Il movimento operaio, le lotte, l’etica di classe – tutte quelle fregnacce, in pratica, che Fabrizio sembrava raccontarci con tanto ardore da ragazzo – e Nenni, Turati, Pertini, Rodolfo Morandi e Riccardo Lombardi, tutto questo scompare di fronte all’avventura sua e di Craxi? (sempre con il massimo rispetto per Craxi). A Fabbri’, tu dell’avventura tua puoi fare quello che ti pare, chi ti dice niente? Hai trovato bottega? Sono contento per te. Ma da questo a identificarti con il socialismo italiano ce ne passa. E chi ti credi di essere? Ma ancora ti credi?

Antonio Pennacchi


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