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Latina. Il caso. Giuseppe Coluzzi: «Forza Italia è il 'sottopanza' di An. I suoi dirigenti non sono soltanto incapaci. Di più. Sono delle nullità»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Giuseppe Coluzzi.
In Comune la maggioranza sta attraversando un periodo di forte
crisi. Lei ha conquistato l'attenzione dei media qualche giorno
fa, attirando anche molte critiche, con la sua decisione di passare
da Forza Italia all'Udeur. Quali sono le motivazioni?
«C'è stata una crisi di rappresentatività politica. Forza Italia,
sia a livello nazionale che a livello locale, non mi rappresentava
più. Vedete, Forza Italia si era presentata agli elettori come partito
liberale di massa, aperto agli imprenditori, ai commercianti, ma
anche agli artigiani, e agli impiegati. Nelle scelte politiche però
ci si è trovati al servizio della grande impresa. Quindi Forza Italia
è venuta meno al suo mandato. Non voglio dire che ha "tradito" i suoi
elettori, ma certo i patti non sono stati rispettati. Non è stata
all'altezza? C'è stata incapacità? C'è stato il dolo? Non lo so.
Però fatto sta che Forza Italia non rappresenta più quell'enorme
massa popolare che l'ha votata. A Silvio Berlusconi nessuno toglierà
i suoi meriti. Ci ha salvato in un momento delicato della nostra storia
nazionale. E qualcosa di buono ha anche fatto in questi anni di governo.
Pensiamo all'aumento delle pensioni da 500mila lire ad un milione.
La legge sui beni culturali. E tante altre cose. Ma ha sbagliato una cosa
fondamentale: il mancato governo del passaggio dalla lira all'euro.
E questo ha causato il raddoppio del costo della vita. Il governo ha di fatto
dimezzato gli stipendi. Come si può votare o sostenere un partito che anziché
farti progredire ti fa diventare più povero? E c'è un altro falso. Dice
che ha ridotto le tasse dell'1%, ma con l'aumento del costo della vita le tasse
sono raddoppiate. Questa scelta ci ha portato 20 anni indietro.
Non a caso alle Regionali sono state perse 12 regioni». Nel suo ruolo di consigliere
comunale di Forza Italia lei non avrebbe potuto far nulla nell'ambito territoriale
di sua competenza, restando fedele a Forza Italia?
«Era impossibile. Dall'inizio della consiliatura ho detto queste cose. I cittadini
hanno votato Forza Italia affinché fosse il primo partito. Latina è una città moderata
da sempre. Con la debolezza di Forza Italia noi ci troviamo una destra sovrarappresentata.
Queste cose che Forza Italia sta chiedendo adesso [a Zaccheo e ad An], e ne ha le ragioni,
le doveva chiedere prima. Non si può entra in Giunta se non viene riconosciuta la forza
che gli elettori hanno dato. I dirigenti non sono stati capaci di far pesare questo valore.
Chi ha tradito Forza Italia non sono stati gli elettori ma i suoi dirigenti.
Hanno posto Forza Italia, il primo partito, in una situazione di subordinazione
ad Alleanza Nazionale». Torniamo alla sua scelta: perché a tre anni dalle elezioni?
«Perché si era arrivati ad un punto in cui si stava inesorabilmente consegnando la città
alla destra. Ho preso la decisione in un pomeriggio, quando ho visto le ultime delibere.
Persino con le dimissioni degli assessori di Forza Italia, An continuava ad amministrare,
facendo passare delibere importantissime che potevano e possono ipotecare il futuro
di questa città. An manca poco e da sola governa Latina per 30 o 40 anni. Io
politicamente non voglio essere responsabile di questo fatto. Chi ci vuol rimanere
ci rimanga. Io me ne sono andato e ho aderito ad un partito per il momento più
vicino ai miei valori e ai miei ideali». Lei cosa ne pensa della destra?
Che cos'è la destra? «Qualcosa di opposto al centro». Una curiosità. Qualcuno
pensa che la sua scelta sia stata dettata da motivi personali. Essendo lei un medico,
ed essendo oggi la Regione governata dal centrosinistra. «Vede, i rappresentanti
locali di Forza Italia – a dimostrazione della loro manifesta incapacità politica –
anziché rispondere sul piano politico, hanno pensato bene di gettare fango sulla mia
persona. E sia. Qual è il posto che io conservo alla Asl? Hanno scritto: "per mantenere
il posto che ha". Io sono dirigente di una struttura semplice. Nell'atto aziendale
ne sono previste 30, ne sono state assegnate 26. Quattro non sono state ancora assegnate.
Quale privilegio avrei avuto? Sono membro di una commissione per le invalidità civili.
La legge dice che vanno inseriti medici territoriali, poi medici convenzionati, poi medici
professionisti esterni. Nel distretto di Latina ci sono 3 medici convenzionati. Quali
privilegi avrei avuto? Invece andiamo a vedere negli altri Enti. Andiamo a vedere
se sono stati scelti i più bravi o se ci sono, che ne so: revisori di conti, che erano
segretari di un partito politico. Chi è che vive di politica o che campa di politica?».
Lei no... «Io faccio il mio lavoro. Ripeto: mi dicano cosa ho ottenuto grazie alla
politica nel mio lavoro. Posso dire, in tutta onestà, che per la mia capacità
politica io potrei essere un buon direttore generale della Asl». E se lo diventasse?
«Perché è proibito fare carriera se si è meritevoli?». Ricostruiamo. Per lei Forza
Italia è sotto scacco ed An ha un peso eccessivo all'interno della maggioranza.
La domanda è scontata: perché ci si è trovati in questa situazione?
«L'ho detto. Per incapacità. Guardiamo alle deleghe date agli assessori
di Forza Italia. L'assessore ai lavori pubblici attuali è l'assessore alle buche
e alle lampadine, perché la delega alle grandi opere ce l'ha il sindaco.
L'assessore Tiero è delegato alle feste di borgata, alle salsicce e ai broccoletti
perché i grandi eventi sono in mano al sindaco. Prendiamo l'urbanistica: l'assessore
Rosolini è responsabile dei piccoli interventini nei piani particolareggiati, perché
la delega al Prg è del sindaco. E allora come mai Forza Italia ha accettato questo
ruolo di subordinazione, pur essendo il partito leader? La gente l'ha votata per
esercitare lei le funzioni di direzione e di governo. Perché sta facendo il sottopanza
di An? È incapacità? Io torno a ripetere, l'ho detto prima: queste cose che stanno
chiedendo adesso le dovevano chiedere prima. Se non fossero state accettate, subito
all'opposizione. Come mai se ne ricordano dopo tre anni?». Ci risponda lei. «È
meglio che ve la date da soli la risposta». Un aiutino... «Dal punto di vista
politico abbiamo avuto delle nullità. Prima ho parlato di manifesta incapacità, e sono
stato troppo generoso perché se uno è incapace, qualche qualità magari ce l'ha. Qui
no. Stiamo parlando di nullità. Di zero». Ora all'interno dell'Udeur che ruolo vuole
assumere? «Faremo un'opposizione costruttiva perché il mio progetto politico è sempre
lo stesso. Io ideologicamente, è bene ribadirlo, mi professo un democristiano di tipo
andreottiano, operativamente appartengo agli integralisti di centro e il mio obiettivo
strategico è quello della ricostruzione del grande centro. Qualsiasi mia allocazione
in un partito è sempre temporanea, in attesa che si ricostituisca il grande centro.
Ci sono persone che cambiano le proprie idee per il partito e ci sono persone che cambiano
il partito per le proprie idee». E lei è una di queste... «Certamente. Io sono coerente
e coraggioso. Io dalla maggioranza sono andato all'opposizione. Non il contrario.
Qualcuno ha scritto che non ho avuto "il coraggio delle mie idee". Magari le stesse
persone che non sono state capaci di imporre quel che gli elettori avevano stabilito:
la leadership di Forza Italia. Sono loro che non hanno avuto il coraggio».
Elisabetta Rizzo
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