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Latina. Imprese Sociali: dalla Regione 2 milioni e 500 mila euro per sostenere le nuove iniziative. La soddisfazione della Mandarelli...
La Giunta Regionale, con una delibera presentata dall’assessore ai servizi sociali Alessandra Mandarelli, mette a disposizione un ulteriore fondo di 2 milioni e 500 mila euro per sostenere e incrementare le imprese sociali. La gestione delle nuove risorse è affidata alla Filas S.p.a., "braccio" finanziario della Regione Lazio, che peraltro aveva già gestito i fondi degli anni precedenti.
"Il provvedimento è rivolto alle imprese sociali attive nell’intero territorio della Regione Lazio – ha detto il Presidente Piero Marrazzo – e punta sostenere quelle iniziative rivolte al rafforzamento dell’offerta di servizi sociali per i disabili, i minori, gli anziani nonché ad incentivare progetti per l’inserimento sociale di persone svantaggiate".
L’atto regionale permette alla Filas di emanare in breve tempo un nuovo bando. Lo stanziamento prevede anche una quota di 25 mila euro per le spese di istruttorie e mentre altri 250.000 euro sono destinati, come prevede la legge, alla realizzazione di studi, attività, progettazione e iniziative relative al mondo delle imprese sociali. Il finanziamento complessivo è stato negli anni scorsi di 7 milioni e mezzo, grazie ai quali sono stati finanziati 500 progetti, decollati soprattutto nelle zone delle aree depresse. Dal finanziamento previsto con i primi due bandi sono rimasti fuori oltre 300 progetti ritenuti ammissibili. Secondo fonti della Filas la Giunta proprio i questi giorni sta lavorando per reperire le risorse necessarie a dare il via libera anche a questo gruppo di iniziative rimaste al nastro di partenza.
La presentazione dei progetti ammissibili al nuovo finanziamento sarà possibile appena sarà pubblicato dalla Filas il bando con i criteri e le modalità.
"È un intervento – spiega l’assessore per le Politiche Sociali Alessandra Mandarelli – volto a potenziare l’offerta dei servizi. Rafforziamo in questo modo le imprese con finalità sociali e ne facciamo nascere di nuove nell’intero territorio regionale. A giovarne saranno i soggetti più deboli che avranno una maggiore offerta dei servizi. E inoltre ci saranno maggiori possibilità per l’inserimento dei soggetti svantaggiati".
Elisabetta Rizzo
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