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Latina. Radiophoria, pionieri del Podcast. Gianni Cassano e Donatella Ricci: «Un nuovo modo per comunicare su Internet». Il fenomeno su iTunes

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Gianni Cassano e Donatella Ricci, rispettivamente responsabile marketing e addetta stampa di Radiophoria, nuova realtà di podcast a Latina. Gianni, cos'è il podcast? «È una realtà che si sta affacciando nel mondo dell'informazione e prevede una sorta di blog parlato, quindi tradotto in audio, in cui delle persone possono dire ciò che vogliono, riuscendo quindi ad avere una libertà totale. Questa viene però recepita solo da coloro che chiedono di scaricare ciò che vogliono ascoltare. È una realtà che si sta affacciando nel mondo dell'informazione, ma è sempre più importante e - soprattutto - sempre più imponente. A Latina è una realtà nuova, ci siamo noi, che ci stiamo proponendo nel panorama della multimedialità come una sorpresa, con una voglia di comunicare ciò che sentiamo alle persone che ci vogliono ascoltare». Quanti siete e - soprattutto - chi siete? «Siamo studenti universitari (e non solo): proveniamo da diverse discipline e abbiamo compiti diversi all'interno della struttura di Radiophoria: io mi occupo del marketing, c'è chi si occupa di ingegneria, chi di economia aziendale, chi è appena laureata, come Donatella, la nostra new-entry, che si occuperà dell'ufficio stampa. In totale siamo in sei, ognuno con un compito ben preciso, all'interno di questa radio su internet che vuole presentarsi con un puro spirito di divertimento». Veniamo proprio alla new entry: Donatella, come si comunica un podcast? «Avevo già avuto un'esperienza simile, perché avevo scritto per un giornale a Roma che usciva sempre on-line, su Internet. Questo compito che mi ha assegnato Gianni è in realtà molto semplice, perché mi occupo della comunicazione, della pubblicità e dei contatti con altre testate giornalistiche sempre tramite Internet. I miei compiti sono quindi controllare la posta, stabilire i contatti, allacciare i contatti con chi potrebbe essere interessato a questa cosa, e sperare poi che qualcuno abbia la curiosità di conoscerci». Torniamo a Gianni: come il podcast può cambiare le regole della comunicazione? «Le può cambiare perché è un discorso molto personalizzato, cioé colui che ascolta un file .mp3 di una radio podcast (ovvero una radio che sviluppa la sua estensione su internet) viene in qualche modo colpito direttamente, è come se fosse un'informazione personalizzata al 100%. Ciò vuol dire dare al consumatore (perché anche chi ascolta la radio può essere considerato tale) delle informazioni personalizzate e comunque un prodotto ben definito». Un prodotto ben definito: qual è la programmazione di Radiophoria? Cosa proponete? «Attualmente prevede quattro rubriche, che sono "Ermessaggero", "Fallophoriae", "Di tutto di più", "L'angolo dello spiritualismo". Sono rubriche molto divertenti, in cui si parla di sesso, di curiosità, dell'aldilà, ma anche delle cose che riguardano le nostre quotidianità». Il futuro di Radiophoria? «Speriamo roseo! Speriamo che non si limiti ad una realtà, che comunque attualmente conta circa 4000 download nel primo mese di programmazione e più di 1100 contatti nell'ultimo mese, ma che vada anche oltre. È un progetto in cui crediamo molto, e abbiamo voglia di ottenere ottimi risultati». Ricordiamo infine dove e come trovare il vostro podcast? «Si trova con iTunes, cercando nei podcast Radiophoria.net, oppure sul sito internet www.radiophoria.net, un portale che ci è stato concesso da Fromweb.it, un nostro hosting generosissimo: ci ha concesso il suo spazio».

Andrea Apruzzese

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