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Latina. Pace fatta, chiusa la crisi? C'è chi dice no. Giovanni Spagnol: «Forza Italia ha tradito gli elettori». Sbatte la porta e se ne va

Giovanni Spagnol, consigliere della settima circoscrizione, eletto nelle liste di Forza Italia, ha lasciato il gruppo di appartenenza e da oggi è indipendente. «Questa mia decisione è nata da una riflessione lunga e sofferta su come Forza Italia ha perso, a Latina, quello smalto che aveva al momento della sua nascita, il punto di riferimento di tutte quelle persone che avevano qualcosa di nuovo da dire. È ancora vivo in me il ricordo di quando nel gennaio del 1994 organizzai con Roberto Fait presso il Victoria Residence Palace la presentazione del movimento. Dopo quelle riunione nacquero a Latina una decina di club. In quel periodo Forza Italia era un movimento che aveva coinvolto al suo interno persone che venivano da altre esperienze politiche e proprio per questo motivo vi era un continuo confronto sulle idee da parte di tutti. Con il passare degli anni questo confronto è venuto sempre più scemando, fino a fare affermare sulla stampa a qualche alto dirigente del partito locale che manca il confronto e il dialogo. Queste affermazioni hanno avvalorato ancora maggiormente, in me e in altri iscritti, la tesi che la perdita di consensi che questo partito ha avuto nelle ultime tornate elettorali dipende anzitutto da una gestione monocratica del partito in questa provincia. Un partito in cui non si discute, un partito in cui non si fanno analisi sui risultati elettorali, un partito in cui, in sintesi, non mi riconosco più. Un altro motivo che mi ha portato a questa decisione è quello che è avvenuto negli ultimi mesi nella gestione politica della settima circoscrizione che ha portato alle dimissioni del Presidente. A fine maggio il gruppo consiliare di Forza Italia, riunitosi nella sua interezza, destituiva a maggioranza il capogruppo Di Lorenzo eleggendosi a maggioranza come nuovo capogruppo. Questa decisione era nato dal atto che il capogruppo aveva una gestione un po' personalistica del gruppo, non riuniva il gruppo prima dei consigl e nonostante tutto questo gli venisse fatto notare, le cose non cambiavano. L'elezione del nuovo capogruppo è stata definita dagli organi di partito, sulla stampa, un blitz, un'imboscata. E questa è democrazia?».

Andrea Apruzzese


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