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Latina. XX settembre, il valore della laicità. Anna Maria Augugliaro: «I cattolici sono un virus pericoloso. Non è questa l'Italia di Mazzini»
20 settembre 1870: la breccia di Porta Pia che da allora sta a significare l'unita d'Italia
ovvero la nascita dello stato italiano, l'abbattimento del potere del papa su Roma, ma siamo
sicuri che sia proprio così? Alla luce di tanti fatti ed eventi che avvengono in città,
ma non solo, anche in considerazione dei tanti ammiccamenti da parte di politici e di
prime cariche dello Stato con il Vaticano mi viene da chiedere da che parte sia avvenuta
la breccia.
Certamente non è questa Italia, la nazione auspicata da quanti credevano in insormontabili
principi di netta separazione tra cose di stato e cose di chiesa; date a Cesare ciò che è di
Cesare ma mi sembra che attualmente molte cose di Cesare sono sotto un'altra egida.
L'ambiguità politica è divenuta la regola, la ricerca del voto è al primo posto nelle
scelte da seguire, il precetto è "prendi la palla al balzo" prima che altri se ne approprino
e non importa se, così facendo, calpesti quei principi nei quali credevi; o forse facevi
solo finta di crederci? In realtà l'interesse reciproco del politico e del soglio di
Pietro (preferisco definirlo piuttosto di Paolo), annulla la laicità dello stato.
Il Presidente della Repubblica, per la celebrazione del 25 aprile a Milano, ha asserito
"senza ideali un popolo langue; è destinato ad essere servo". È questa la nostra aspirazione?
O meglio è questa la nostra realtà? Giustamente Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande
Oriente d'Italia, la Massoneria Italiana, una delle poche voci rimaste in difesa di un
sano laicismo, auspica una "società libera, moderna, democratica ed egalitaria, con
religione e potere secolare separati e distinti". Questi sono i valori di uno stato laico
e questi sono i valori che devono essere difesi da qualsiasi interferenza che possa metterli
a rischio.
Non lasciamoci abbindolare dalle folle giovanili osannanti Ratzinger, osserviamo bene
cosa c'è dietro, spesso la pochezza di ciò che si ha nell'animo e nella mente spinge
verso lidi più facili, così come la fame spinge a prendere in casa d'altri. Che cosa
offriamo del resto a questi giovani, li abituiamo alla furbizia, ai giochi di potere,
alle ideologie di facile mutevolezza, non certamente al comportamento corretto di politici
degnamente laici. Ed ecco quindi il travaso nell'altra parte, ed ecco quindi comportamenti
a dir poco disdicevoli (vedi referendum), specialmente quando una paterna bonomia pastorale
sollecita aspettative deluse. L'amore per il progresso e per la scienza, asserisce Giuseppe
Mazzini, nasce nell'individuo libero e pertanto non può essere ostacolato da chi, da secoli,
vieta all'uomo tale libertà, perché "è questa libertà che diviene religione".
Credo che sia opportuna, più che mai, una comune linea di condotta di una vera laicità,
non ibrida, degna di tale nome, che tenga ben presente l'emancipazione quale conquista
della libertà interiore perché solo un'intima ricchezza può liberare dall'ignoranza,
dalla menzogna, da facili attrazioni da parte di dogmi e verità assolute.
Solo in questo modo sarà possibile veramente festeggiare il 20 settembre: per ora la
bandiera italiana non sventola in alto ma a mezza asta.
Annamaria Augugliaro
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