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Terracina. Chiamale se vuoi erosioni. Franca Marangoni (Verdi): «Il problema è stato oggetto di troppe viltà politiche». Ma ora c'è Bonelli

«Negli ultimi anni si è assistito ad un fenomeno di erosione progredente sul litorale di Terracina che necessita dell'avvio di opere di ripascimento a tutela della costa e delle attività balneari della città». Parla Franca Marangoni, dei Verdi di Terracina. «Soprattutto sul litorale nord della città, dopo la Torre del Sole procedendo verso il centro, la spiaggia si è ridotta progressivamente fino ad occupare solo alcuni metri di battigia. L'erosione è invece minore nella parte centrale del lungomare, sia per la conformazione della costa, sia per l'effetto della presenza dei "sacchi" posti in essere negli anni 80 con un precedente intervento di ripascimento. Gli interventi sulla costa di competenza regionale, sono già stati avviati sulla costa di Fondi e come progetto pilota a Foce Sisto, mentre a Terracina l'avvio dei lavori è stato rimandato così da provocare, dagli operatori balneari, critiche per i ritardi e accuse feroci di voler compromettere il litorale. Occorre quindi dover sottolineare alcune precisazioni per inquadrare il problema. L'intervento in progetto per Terracina prevede la realizzazione di 4 pannelli perpendicolari la costa, con la posa di scogliere di inerti, di lunghezza decrescente dal porto di Badino alla "diciannovesima traversa". Tra le scogliere è previsto poi, il vero intervento di ripascimento, con il riporto di sabbia prelevata da cave sommerse al largo della costa. Contro questi interventi, sono insorti, in questi ultimi mesi, 25 operatori balneari della città, ritenendo l'intervento eccessivamente impattante e nutrendo dubbi anche sulla qualità e granulometria del materiale previsto per il ripascimento. Ciò che si tace però è che il progetto è stato realizzato ed approvato dalla vecchia giunta Storace con l'approvazione dell'attuale giunta comunale di Nardi già nel febbraio di quest'anno ed i lavori sono iniziati prima dell'insediamento dei nuovi assessori regionali e che appena insediato l'assessore Bonelli si è trovato alle prese con un progetto già avviato ed opportunamente "blindato" dalla giunta elettorale sconfitta alle ultime elezioni; pur tuttavia ha immediatamente sospeso i lavori per valutare l'entità delle opere e la bontà del progetto. Dall'esame è emerso che i prelievi di sabbia erano stati previsti in zone di popolamento della Poseidonia e si è subito deciso di cambiare le aree di prelievo per salvaguardare le risorse ittiche e quindi anche economiche, della costa. È inoltre giusto ricordare che i ritardi dell'avvio dei lavori non sono stati causati dalla volontà di Bonelli di non volere le opere di ripascimento per Terracina, ma dalla richiesta inoltrata dal sindaco Nardi, di spostare la data di inizio dei lavori a settembre così da permettere la conclusione della stagione balneare e dalla necessità, da parte della Regione di valutare il reale impatto del progetto. Da qui, l'avvio di accuse, nei confronti di Bonelli, di altra natura e cioè di voler impedire lo sviluppo delle attività produttive legate al turismo e di voler penalizzare l'economia di Terracina; contemporaneamente si è assistito alla continua autoproclamazione a vincitori di membri della giunta comunale, che si sono vantati pubblicamente e sulla stampa di essere riusciti a far passare il progetto da loro ideato progetto salutato come l' unica iniziativa capace di salvare Terracina. Insomma, da una parte si critica Bonelli perché non vuole le scogliere per il ripascimento e dall'altra lo si accusa di volerle! La realtà è che mentre Storace e la giunta Nardi decidevano le sorti dell'economia e dell'ambiente a Terracina, e mentre i Verdi si battevano contro gli scempi ambientali perpetrati dalla vecchia giunta regionale, poche e inascoltate sono state le voci che si sono levate per denunciare ciò che stava accadendo. Occorrerebbe che gli operatori economici prendessero una decisione seria ed unitaria senza inseguire ciecamente i proclami di chi ha fatto campagna elettorale con il ripascimento approvando il progetto delle scogliere senza informare la città degli impatti che queste avrebbero potuto avere sul territorio e nascondendo alcuni elementi penalizzanti per la città e per gli operatori come la questione degli oneri per la manutenzione di tali opere che per legge sono a carico della collettività e degli operatori stessi. Nonostante le rassicurazioni dei tecnici regionali e dei progettisti sull'assoluta compatibilità delle opere di contenimento con inerti per la costa di Terracina, l'Assessore si è ora impegnato, in seguito agli incontri che i Verdi di Terracina hanno chiesto e ottenuto e il confronto con l'Ing. Panizzi voluto dallo stesso Assessore, di valutare tutte le possibili alternative e soluzioni, compatibilmente con i limiti imposti dall'accordo già siglato dalla vecchia giunta regionale; tutto questo per ridurre al minimo ogni eventuale conseguenza futura per l'ambiente o impatto visivo degli interventi in programma».

Mauro Cascio


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