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Candidature, la sinistra perde tempo
La tornata elettorale delle prossime “politche” si avvicina. I vari schieramenti iniziano a decidere le candidature nei vari collegi elettorali. Tutti, tranne la sinistra, sembrano stiano al lavoro. Almeno così la pensa Giorgio De Marchis, capogruppo consiliare dei Ds al comune di Latina. «I partiti del centro sinistra stanno accumulando sulle candidature per le prossime elezioni politiche un ritardo ingiustificabile – spiega De Marchis - La situazione è tanto più grave nel capoluogo pontino, dove il tempo perso sta provocando l’allargamento ulteriore del gap negativo tra il centro sinistra ed il Polo. Tutti i gruppi dirigenti nei mesi scorsi si erano prodigati nel dire che Latina doveva assumere una nuova “centralità” nel progetto politico del centro sinistra. Il mio partito, aveva addirittura disputato un Congresso provinciale, rieleggendo un segretario provinciale di Latina, sul tema di Latina capoluogo politico e sul “rilancio” della sinistra nella città più a destra in Italia». L’analisi del consigliere De Marchis ricorda che la strategia della sinistra, all’indomani della elezione di Storace alla Regione, doveva essere tutta all’attacco. Latina doveva essere un esempio di “riconquista”, invece «sembriamo avviati verso l’ennesimo “suicidio” politico su Latina, dove abbiamo lasciato al Polo vere e proprie praterie politiche. I dirigenti del centro destra, con tutta tranquillità, si possono permettere di fare strategie, di preparare nei minimi dettagli la campagna elettorale, di dividersi l’elettorato ed addirittura di riequilibrare il proprio organigramma in vista delle prossime elezioni amministrative. Quindi, mentre Zaccheo e Pedrizzi stanno facendo campagna elettorale, mentre Forza Italia comincia a scaldare i muscoli e prepara la candidatura per il primo Sindaco post-Finestra, il centro sinistra si sta perdendo nei meandri dell’ennesimo “tavolo” delle candidature che non si capisce più quale valore abbia». L’accusa principale di De Marchis, rivolta alla dirigenza del centro sinistra, è quella di «pensare che il destino del centro sinistra si giochi esclusivamente sul collegio 9 della Camera stanno sbagliando di grosso, e penso che, qualora l’onda berlusconiana dovesse travolgere i nostri collegi, quello più a nord per primo, allora questi “gruppi” dirigenti dovrebbero tornare speditamente a casa, e questa volta per sempre». Insomma, sbagliato pensare solo al Collegio di Aprilia-Cisterna-Sezze, soltanto «un gruppo dirigente “incosciente” può ipotizzare una situazione simile». La speranza è che «siano ancora disponibili le candidature di Luigi Di Mambro alla Camera, quelle di De Amicis e di Lazzaro per il Senato. Tre candidature valide, tre candidature che debbono essere valorizzate e non trattate come merce di scambio». A dare man forte a queste critiche arriva anche Leonardo Valle, segretario comunale del Pertito popolare italiano, il quale concorda «parola per parola con la genuina ed appassionata denuncia fatta dal consigliere De Marchis. Noi del Ppi di Latina abbiamo accolto favorevolmente le candidature prospettate, e non ci importa granché di personalismi e di futili giochi di chi crede di gestire e giocare qualche partita e non si rende conto di fare un semplice solitario. Basta con le polemiche, chi ricopre incarichi di responsabilità faccia le scelte più opportune e metta in campo la squadra più vincente». Insomma, si iniziano a riscaldare i motori.
Remigio Russo
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