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Aprilia. Voce del verbo privatizzare: "acquale" costo? Alberto De Monaco e Fabrizio Consalvi: «Il consiglio comunale ci ha preso in giro»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Alberto De Monaco e Fabrizio Consalvi, del Comitato Cittadino Difesa Acqua pubblica, la punta dell'iceberg di migliaia di utenti che si lamentano di Acqualatina. Partiamo dal consiglio comunale dell'altra sera... «C'è stato un brutto epilogo. Tutto il nostro percorso era orientato al consiglio comunale, di modo che i nostri amministratori potessero prendere in mano la situazione. La realtà è che non hanno deciso nulla. Se uno va ad esaminare quanto è stato detto e fatto tutto si riassume in poche battuto: si constata che mai sull'argomento si è deliberato, si dice che la gestione di Acqualatina è fallimentare ma la conclusione è nulla perché non si dice che non si approva la convenzione. Non c'è nemmeno il coraggio di dire il contrario, nemmeno dire: ok, signori, sì, questo è il gestore. Si è spedito il tutto in Regione». Uno dei punti dove maggiore è la vostra critica sono le bollette... «Sì, l'aumento delle tariffe è legato a doppio filo alla gestione privata del bene acqua. Il privato comporta a un aumento dei costi di gestione. Ad Aprilia si sono avuti aumenti enormi. Ci preoccupa la quota fissa, per esempio, nata dal tentativo di ripianare un buco di bilancio dell'anno precedente. Le uscite sono state pareggiate dividendo le perdite per le 200mila e passa utenze di Acqualatina. Qualsiasi amministratore delegato si sarebbe dimesso. Qui no». Voi avete citato il comune di Bassiano, il comune ribelle che ha detto no a gran voce. È un esempio da seguire? «Sì, altrimenti non eravamo qui. Domenica scorsa Studio93 ha trasmesso uno speciale su Acqualatina. In studio c'ero io, il sindaco Santangelo e l'amministratore delegato che ha minacciato Bassiano, che avrà il commissario ad acta per questa questione. Io dico: fatelo. Bassiano per noi è un esempio perché nella sua delibera si pronuncia per la tutela del bene dell'acqua». Aprilia si deve staccare da Acqualatina... «Ovvio. Noi chiedevamo un consiglio comunale più coraggioso, più rispettoso della volontà popolare. Non c'è mai vista tanta partecipazione». Le prossime mosse? «Riorganizzarci. Per un nuovo consiglio in cui si scelga di tenerci fuori. E in questa battaglia non siamo soli, sia a livello locale che nazionale».

Andrea Apruzzese

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