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Latina. Borgo Montello. Fabrizio Cirilli: «Basta con le schiavitù. Chiunque è soggetto a vessazioni del genere deve avere un indennizzo»
Il meccanismo sembra quello di dire “si mette a disposizione una mano e ci si rimette tutto il braccio”. Ma qui purtroppo si tratta di gravi disagi e servitù, per i quali invece di trovare soluzioni adeguate ( che ben comprendo non essere semplici) vengono amplificati senza, tra l’altro, nessuna forma di indennizzo. Non ritengo essere utile entrare nella fin troppo semplice disputa politica che si potrebbe creare su chi ha voluto o non voluto la discarica, su chi ha speculato sulla questione termovalorizzatore o su chi da sempre continua a dire cosa non vuole senza proporre concrete soluzioni, in quanto sono ben consapevole che al di là di tutto l’emergenza rifiuti è un problema reale che non affligge solo il Comune di Latina ma gran parte della Regione. Ma, alla luce della presunta richiesta presentata da Indeco ed Ecoambiente per innalzare il livello dei rifiuti nei rispettivi siti, ritengo che il nostro territorio non possa e non debba accettare nessuna autorizzazione di ampliamento nemmeno attraverso lo strumento del commissario, senza prima capire:
1) Cosa la Regione Lazio deciderà di fare nei prossimi giorni, mesi ed anni, per giungere alla chiusura definitiva delle discariche di Borgo Montello (visto tra l’altro che l’attuale presidente della giunta regionale entrò con decisione nel merito della questione in campagna elettorale).
2) Che tipo di indennizzo “straordinario” il commissario ai rifiuti della Regione Lazio intende prevedere per risarcire il territorio pontino delle“servitù straordinarie” venutesi a creare sino ad oggi anche a seguito del conferimento attraverso i poteri commissariali stessi, di rifiuti provenienti anche da Comuni di altre Province (vedi Anzio e Nettuno).
Oggi una famiglia media composta da 4 unità, abitante in una casa di circa 85 metri quadri e residente nel Comune di Nettuno paga di “tarsu” circa 213 euro ogni anno. Ad Anzio 200 euro circa ( e tali Comuni, come detto, conferiscono nella discarica di Latina a seguito di un’ordinanza commissariale motivata dall’emergenza). Lo stesso nucleo familiare se residente nel Comune di Latina paga di “tarsu” circa 230 euro l’anno. La differenza, però, è data dal fatto che quest’ultima è costretta ad abitare in un territorio sede di una vera e propria bomba ad alto rischio di danno ambientale, così come le recenti indagini in corso lasciano presagire.
Mauro Cascio
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