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Latina. Riflessioni. Antonio Pennacchi sull'Indipendente: «Ma i comandamenti non sono tutti uguali? O ci sono peccati più peccati di altri?»

Adesso tu mi devi dire se il Paese non aveva nient'altro da pensare che alla riforma elettorale. Dice: "Be', che male c'è?". Ah, lo so pure io, ognuno si trova le giustificazioni che gli pare, altro che relativismo. Tu pensa al sinodo dei vescovi per esempio: se voti per uno che è d'accordo all'aborto fai peccato mortale e se muori vai all'Inferno, non ti salva manco Cristo. Non se abortisci - o se abbia abortito lui - ma proprio se dai solo il voto a uno che è d'accordo, solo d'accordo, solo se gli dai la mano un altro po'.
Dice: "Vabbe', ma quella è la chiesa, permetti che in democrazia può dire quello che le pare?". Sì, però intanto mi ridai i soldi del Concordato e poi se vuoi ti presenti pure alle elezioni, che me ne frega a me? Ma che tu da una parte ti prendi i soldi dello Stato laico e dall'altra lo vuoi pure comandare, mi pare leggermente troppo. E poi un tantino di coerenza non farebbe male. D'accordo che abortire è un peccato, però Dio a Mosè - e voi a dottrina fino all'altro giorno - non è che gli ha detto che tra i dieci comandamenti ce n'è qualcuno che è meno importante degli altri e lo puoi trasgredire come ti pare, tutti peccati mortali sono, sempre all'inferno vai. E se tu mi dici che non vuoi i Pacs per le unioni gay perché difendi la famiglia come l'ha voluta Iddio - e a me, perché ero divorziato, il parroco di Cori non mi fece fare da padrino - poi mi devi spiegare perché i tuoi referenti prediletti, i campioni tuoi e della famiglia, sono proprio quelli che le loro le hanno sfasciate peggio di me, abbandonando moglie e figli (io almeno figli non ne avevo). E quelli non sono peccatori pubblici? Casini e Berlusconi non vivono more uxorio con altre donne? Stanno pure su tutti i giornali, più scandalo di così. A loro non è peccato dargli il voto? No, a loro gli dai la benedizione e li ricevi pure in Vaticano. È a me che mi cacci dalla chiesa di Cori. Poi dice la giustizia divina. E i ladri? Non è peccato dare il voto ai ladri, allora, evasori fiscali e falso in bilancio? O quello di comandamento non vale più?
Mo' adesso però rivogliono pure il proporzionale. Prima mi chiami al referendum, mi fai votare, quasi unanimità al maggioritario e mo', dalla sera alla mattina, ritorni indietro? E il referendum col voto mio? Non conta un cazzo? "No", dice Giovannardi: "quello era solo un quesito secondario, mica era una scelta esplicita tra maggioritario e proporzionale". Capito? Ma Dio punisce prima o poi pure chi imbroglia il prossimo e rende falsa testimonianza. Prima fai votare il popolo e dopo te ne sbatti? Dice: "Ma che sei nato mo'?". Ciài ragione. Poi infatti un pensionato va a una manifestazione e si permette di esprimere - magari rumorosamente - il suo dissenso (Luigi Salvi, 66 anni, di Forza Italia, una quindicina di giorni fa a Bergamo, a una manifestazione di Prodi), ma i carabinieri lo portano in caserma, lui evidentemente protesta ancora di più e quelli lo portano al manicomio, dove lo legano al letto di contenzione e la mattina muore. Al manicomio. Perché è andato a disturbare un comizio. E nessun giornale riporta la questione, nessuna tv, neanche degli avversari. Che razza di democrazia è? È chiaro che mica sarà stato Prodi a dirgli: "Portatelo via", dev'essergli venuto in mente da soli. Ma è proprio questo che preoccupa di più. Non è che qui c'è un ceto - un'oligocrazia - che può dire e fare quello che gli pare e al suo interno bastonarsi pure di santa ragione, ma all'esterno guai chi fiata, tutto il resto del Paese da una parte: "Se parli, ti sbatto in manicomio"? A me non mi piace mica sto presepe.

Antonio Pennacchi


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