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Latina. Chiesa, Ici e privilegi. Il Gran Maestro della Massoneria: «Un provvedimento contro la Costituzione e che viola la pax religiosa»
«Il privilegio votato dal Senato della Repubblica che esenta dal tributo ICI - che grava
su tutti gli edifici di proprietą di persone fisiche e giuridiche - un'unica confessione
religiosa, non adempie a fini spirituali, viola il dettato costituzionale, creando una palese
disparitą di trattamento fiscale tra i contribuenti. Questa decisione penalizza la
concorrenza, alleggerendo la pressione fiscale unicamente alla Chiesa Cattolica, anche
quando esercita un'attivitą imprenditoriale, assicurandole maggiori profitti; privilegia
quindi la Chiesa di Roma rispetto alle altre confessioni religiose e denota profonda
insensibilitą nei confronti dei cittadini della Repubblica, chiamati a sopportare gravi
sacrifici per far fronte ad una difficile situazione economico-finanziaria».
Lo ha dichiarato l'avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia
di Palazzo Giustiniani.
«Le attivitą commerciali e turistiche (scuole private, case di cura, ristoranti,
foresterie ed alberghi), non adempiono a fini salvifici, spirituali e di culto. Da
chiunque esercitate, sono sempre finalizzate al conseguimento del profitto, regolate
dalle leggi del mercato, della concorrenza e, in quanto tali, sottoposte alle medesime
imposizioni fiscali. La via del privilegio mina quella 'pace religiosa' che faticosamente
il popolo italiano sta costruendo, ipotecando drammaticamente i percorsi della coesistenza
tra le diverse componenti culturali e religiose che animano la nostra societą».
Mauro Cascio
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