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Latina. Buttiglione, onorevoli imprecisioni. Il Ministro: «Anche l'Unione delle Comunità Ebraiche non paga l'Ici». Peccato che non sia vero...
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Rocco Buttiglione,
Ministro per i Beni e le Attività Culturali, a Latina
per l'inaugurazione del Museo Cambellotti.
Che importanza ha questo momento per Latina?
«Una città vive intorno alla sua memoria e al suo senso
di indentità e un grande artista, come Duilio Cambellotti,
sono la memoria storica della città. È uno dei più grandi
artisti italiani, ha creduto nella figura del corpo umano,
in una fase storica in cui la moda dominante era la dissoluzione
della figura, la perdita dello spessore del corpo e con essa
la perdita della centralità dell'uomo. Il grande messaggio è
questo: la centralità dell'uomo e quindi la centralità della comunità.
Per Latina è un traguardo importante. Complimenti al Sindaco Zaccheo,
complimenti alla Giunta. Complimenti al consiglio comunale e a tutta
al città».
Celebriamo Cambellotti ma poi il Governo taglia i fondi alla
cultura. Qualcosa non funziona... «Ho parlato col capo del Governo
e mi è stato assicurato un ripensamento in tale materia.
Stiamo lavorando col Ministro dell'Economia. I tagli in quella
forma e in quella misura sono inaccettabili. Dobbiamo dimostrare
di essere una grande nazione di cultura e che in tempi difficili
per l'economia noi crediamo a questo valore. Però attenzione.
La cultura appartiene a tutto il popolo italiano. Proteste che
vorrebbero la cultura come propria di una sola parte del Paese non
ci aiutano, anzi, ci danneggiano». Nei fatti la cultura a cosa serve?
«A educare l'uomo al bello. L'uomo lavora per il pane. Ma lavorare
solo per il pane è triste. Lavorare per il pane e la bellezza riempie
l'animo di gioia». Cambiamo pagina. Lei è un esponente di rilievo
del mondo cattolico. In Italia esiste un diaframma tra chiesa
e Stato? «Sin dai tempi della lotta tra papa e Imperatore noi abbiamo
imparato che c'è ciò che appartiene a Dio e ciò che appartiene a Cesare.
E abbiamo imparato a dare a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è
di Cesare». Quindi è caricaturale dire che esiste un rapporto organico
tra chiesa cattolica e Stato italiano, laico? «Lo Stato è laico ma
Stato laico non vuol dire contrario alla religione. Vuol dire
che non sa lui qual è la religione vera ma riconosce che il sentimento
religioso è una cosa positiva. Lo Stato laicista vorrebbe distruggere
il sentimento religioso e al massimo lo tollera come si tollera
la superstizione o la magia». Ma il problema ci sembra un altro, e cioè
che la chiesa cattolica pretende di essere non "una" ma "la" religione.
Se io fosse ebrea e volessi fare del volontariato, e lei, cattolico,
volesse fare del volontariato, perché io pago l'Ici e lei no?
«È sicura che l'unione delle comunità ebraiche non paghi l'Ici?».
Sì. «Si informi meglio». Leone Paserman, presidente della comunità
ebraica di Roma ha dichiarato appena l'altro ieri: «Se esenzione c'è,
dovrebbe essere garantita per tutte le confessioni religiose riconosciute
dallo Stato. Perché noi sì e loro no?». Amos Luzzatto, presidente delle comunità ebraiche ha
detto: «Che in Italia ci sia una posizione di privilegio per la chiesa
cattolica è un dato di fatto. Ma discutere solo dell'aspetto fiscale
del problema mi sembra riduttivo: basta pensare all'educazione o alla
presenza di simboli come il crocefisso nelle sedi pubbliche. Nessuno
vuole mettere in dubbio il fatto che la maggioranza degli italiani
sia cattolica. Si tratta di decidere quali conseguenze deve
avere questo fatto, dal punto di vista pubblico e giuridico». Critico anche l'ex ambasciatore Scajola, convertito recentemente all'Islam. «La grande moschea di Roma paga l'Ici«.
Contro il privilegio Ici alla sola chiesa si erano espressi anche
la Massoneria, per il Gran Maestro Gustavo Raffi è stata violata
la pax religiosa, Leopoldo Sentinelli, vicepresidente dell'unione
buddhista italiana; i Valdesi hanno annunciato ad uno sciopero Ici
per arrivare alla Corte Costituzionale. Gianni Long,
presidente delle chiese evangeliche e professore di diritto parlamentare
alla Luiss di Roma: «Gli estremi dell'incostituzionalità ci sono,
perché si viola il principio dell'eguaglianza delle religioni
davanti alla legge». Ma ora sappiamo che queste persone, per il Ministro
Buttiglione, si devono solo informare meglio.
Elisabetta Rizzo
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