Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Cultura

Latina. Buttiglione, onorevoli imprecisioni. Il Ministro: «Anche l'Unione delle Comunità Ebraiche non paga l'Ici». Peccato che non sia vero...

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Rocco Buttiglione, Ministro per i Beni e le Attività Culturali, a Latina per l'inaugurazione del Museo Cambellotti. Che importanza ha questo momento per Latina? «Una città vive intorno alla sua memoria e al suo senso di indentità e un grande artista, come Duilio Cambellotti, sono la memoria storica della città. È uno dei più grandi artisti italiani, ha creduto nella figura del corpo umano, in una fase storica in cui la moda dominante era la dissoluzione della figura, la perdita dello spessore del corpo e con essa la perdita della centralità dell'uomo. Il grande messaggio è questo: la centralità dell'uomo e quindi la centralità della comunità. Per Latina è un traguardo importante. Complimenti al Sindaco Zaccheo, complimenti alla Giunta. Complimenti al consiglio comunale e a tutta al città». Celebriamo Cambellotti ma poi il Governo taglia i fondi alla cultura. Qualcosa non funziona... «Ho parlato col capo del Governo e mi è stato assicurato un ripensamento in tale materia. Stiamo lavorando col Ministro dell'Economia. I tagli in quella forma e in quella misura sono inaccettabili. Dobbiamo dimostrare di essere una grande nazione di cultura e che in tempi difficili per l'economia noi crediamo a questo valore. Però attenzione. La cultura appartiene a tutto il popolo italiano. Proteste che vorrebbero la cultura come propria di una sola parte del Paese non ci aiutano, anzi, ci danneggiano». Nei fatti la cultura a cosa serve? «A educare l'uomo al bello. L'uomo lavora per il pane. Ma lavorare solo per il pane è triste. Lavorare per il pane e la bellezza riempie l'animo di gioia». Cambiamo pagina. Lei è un esponente di rilievo del mondo cattolico. In Italia esiste un diaframma tra chiesa e Stato? «Sin dai tempi della lotta tra papa e Imperatore noi abbiamo imparato che c'è ciò che appartiene a Dio e ciò che appartiene a Cesare. E abbiamo imparato a dare a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare». Quindi è caricaturale dire che esiste un rapporto organico tra chiesa cattolica e Stato italiano, laico? «Lo Stato è laico ma Stato laico non vuol dire contrario alla religione. Vuol dire che non sa lui qual è la religione vera ma riconosce che il sentimento religioso è una cosa positiva. Lo Stato laicista vorrebbe distruggere il sentimento religioso e al massimo lo tollera come si tollera la superstizione o la magia». Ma il problema ci sembra un altro, e cioè che la chiesa cattolica pretende di essere non "una" ma "la" religione. Se io fosse ebrea e volessi fare del volontariato, e lei, cattolico, volesse fare del volontariato, perché io pago l'Ici e lei no? «È sicura che l'unione delle comunità ebraiche non paghi l'Ici?». Sì. «Si informi meglio».
Leone Paserman, presidente della comunità ebraica di Roma ha dichiarato appena l'altro ieri: «Se esenzione c'è, dovrebbe essere garantita per tutte le confessioni religiose riconosciute dallo Stato. Perché noi sì e loro no?». Amos Luzzatto, presidente delle comunità ebraiche ha detto: «Che in Italia ci sia una posizione di privilegio per la chiesa cattolica è un dato di fatto. Ma discutere solo dell'aspetto fiscale del problema mi sembra riduttivo: basta pensare all'educazione o alla presenza di simboli come il crocefisso nelle sedi pubbliche. Nessuno vuole mettere in dubbio il fatto che la maggioranza degli italiani sia cattolica. Si tratta di decidere quali conseguenze deve avere questo fatto, dal punto di vista pubblico e giuridico». Critico anche l'ex ambasciatore Scajola, convertito recentemente all'Islam. «La grande moschea di Roma paga l'Ici«. Contro il privilegio Ici alla sola chiesa si erano espressi anche la Massoneria, per il Gran Maestro Gustavo Raffi è stata violata la pax religiosa, Leopoldo Sentinelli, vicepresidente dell'unione buddhista italiana; i Valdesi hanno annunciato ad uno sciopero Ici per arrivare alla Corte Costituzionale. Gianni Long, presidente delle chiese evangeliche e professore di diritto parlamentare alla Luiss di Roma: «Gli estremi dell'incostituzionalità ci sono, perché si viola il principio dell'eguaglianza delle religioni davanti alla legge». Ma ora sappiamo che queste persone, per il Ministro Buttiglione, si devono solo informare meglio.

Elisabetta Rizzo

 Riproduci il filmato oppure procedi con il download.

PocketPC visualization by Panservice