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Latina. Mochi ma buoni. Cirilli e i fedelissimi si autosospendono dalla Federazione provinciale di An. Critiche a Vincenzo Zaccheo e a Pedrizzi...
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Fabrizio Cirilli, consigliere regionale di Alleanza
Nazionale.
Ieri sera una riunione importante, una decisione estrema: l'autospensione dalla federazione.
Quali i motivi? «Ne parliamo da tempo, già da dopo le regionali. Il grosso risultato che
abbiamo avuto era legato allo slogan: "l'altra faccia politica". Noi prendemmo l'impegno
con gli elettori. Così non è andata. Il processo di rinnovamento di An in provincia
si è arrestato. Si è anzi cercato di ricondurre i firmatari del primo documento
a giochi di potere. Si trattava, dissero, di qualcuno che voleva ottenere qualcosa.
Noi siamo andati avanti nella nostra battaglia di trasparenza all'interno del partito, ribadendo
le nostre esigenze». Ma voi continuate a credere in An? «Ovvio. Noi chiedevamo
solo decisioni. Sentiamo anche l'assenza di Zaccheo e Pedrizzi. Ci autosospendiamo
senza pensare di allontanarci da An. Vogliamo stimolare il dibattito e la riflessione».
Ieri sera sarebbe dovuto venire il coordinatore regionale Francesco Aracri. Non è venuto.
Cosa avreste voluto sentire da lui? «Non è venuto per motivi personali. Da lui avremmo
voluto sentire quello che sappiamo già, e cioè che a fronte di una istruttoria,
la richiesta di commissariamento è stata presentata. Vedremo di recuperare questo
incontro». Mochi? Un problema? «Non penso sia un problema. Il problema è che An
non capisce le istante delle persone che lo rappresentano. Il partito oggi è scollato
dalla base».
Elisabetta Rizzo
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