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Doolin Street. Porci con le ali. Maria Corsetti: «Gli artisti locali spesso vanno all'estero, soprattutto in Irlanda. Ora sappiamo perché»
Tranquilli, stavolta il mostro non è di Latina. Questa allucinazione su quattro ruote se
la beccano i passeggeri in arrivo all'aeroporto di Dublino. Proprio in Irlanda, dove ti
fanno il lavaggio del cervello con le loro tradizioni, la loro musica ed i loro scrittori.
Dove ti vendono una bustina dei semi dei loro fiori (bocche di leone, nontiscordardime, in
poche parole fiori di campo) per tre euro. Dove nella chiesa più importante, S. Patrick,
si paga per entrare. Dove tutto è illuminato da un sole strano e bizzarro che sa regalarti
squarci di luce brillantissima. Proprio in questa terra annaffiata dalla Guinness,
nasce l'orrore riportato nella foto della settimana. Roba da far impallidire il
Fiore di Luce. Quella è lirica al confronto. Roba da rivalutare i nostri incomparabili
strateghi dell'arredo cittadino che a luglio di quest'anno hanno dato il meglio di sé
stessi inaugurando un'aiuola. Sì, un'aiuola, quella di via Polusca. Hanno preso una
rotonda spartitraffico, c'hanno piazzato sopra tre ulivi e qualche piantina, quindi
l'hanno inaugurata. Non s'è mai visto al mondo che si inaugura una cosa del genere, ma
il danno è limitatissimo. Se a questi gli piace così, lasciamoli fare. Tutt'al più ci
costa un paio di metri di nastro tricolore e qualche bottiglia di spumante. Non sia
mai che gli viene voglia di fare un viaggio in Irlanda e - come un imprinting - la prima
cosa che vedono scendendo dall'aereo la vogliono pure loro. E la piazzano a Borgo Piave,
tanto ci manca solo il maiale a rotelle. Che non sarebbe neanche opera di un artista locale.
Anche se, mi riferiscono, alcuni creativi nostrani amano espatriare e prediligono la terra dei
Celti. Uè, non mi sono ancora informata sull'autore del suino alato. Hai visto mai che...
Maria Corsetti
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